Giovanni Aleotti, Oscar tuttoBICI Under 23

di Giulia De Maio

Farà il grande salto tra i professionisti nel 2021 ma con una maglia diversa da quella che si aspettava. Giovanni Aleotti si era già assicurato un contratto con il Team CCC quando un anno fa riceveva l’Oscar tuttoBICI co­me miglior Under 23, ora che ha messo a segno un bis importante nella nostra classifica è invece prossimo a indossare la casacca della Bora Hansgrohe.
«Ho seguito come questo team ha lavorato con i giovani negli ultimi anni e non vedo l’ora di iniziare il mio viaggio con questo gruppo. Per il 2021 l’obiettivo è accumulare esperienza: ap­pro­da­re nella squadra di Peter Sagan è molto stimolante. Ritroverò anche Matteo Fabbro con il quale in Friuli ho condiviso parecchie strade in allenamento» racconta il ventunenne modenese che ha firmato un contratto triennale con la formazione tedesca, dopo le difficoltà economiche evidenziate da quella po­lacca che per prima aveva scommesso su di lui ma che è stata costretta a chiudere i battenti.
Intanto con il Cycling Team Friuli Aleot­ti ha ripetuto il trionfo della passata stagione e ha conquistato il Gran Premio Fondazione Molteni.
«Ringrazio il presidente Roberto Bres­san e tutti i tecnici che mi hanno scoperto come corridore e mi hanno preparato a fare questo passo importante, senza farmi bruciare le tappe» ci tiene a sottolineare questo ragazzo dai modi pacati, che in sella si trasforma dimostrando una grande grinta.
In quest’annata tribolata si è laureato Campione d’Italia Under 23 e ha concluso al quarto posto il Giro d’Italia Gio­vani. «Indossare il tricolore è stata un’emozione forte. Mi è dispiaciuto molto che non si siano tenuti i campionati del mondo per la nostra categoria, soprattutto con la rassegna iridata salvata in extremis e ottimamente dalla mia regione. Comprendo la decisione dell’UCI e le difficoltà dovute alla pandemia, ma lo spettacolo sarebbe stato garantito».
Appassionato di sport a 360°, con un debole per il calcio (tifa Inter) e la For­mula 1, Aleotti si considera un corridore ancora da scoprire. Si ispira a Phi­lip­pe Gilbert e sogna di vincere alcune delle gare monumento nelle quali è sta­to applaudito il belga.
«Guardandole in tv mi hanno sempre affascinato le Classiche delle Ardenne.  Se devo scegliere una corsa per la mia carriera dico la Liegi-Ba­sto­gne-Liegi, ma anche il Giro dell’Emilia, perché è quella di casa, che sono sempre andato a vedere fin da bambino ed è sta­ta an­che la prima che ho disputato con i prof due anni fa in maglia azzurra».

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