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Un gran bel Giro d'Italia
con la bellezza di cinque vittorie di tappa per la Etixx-Quick Step la
formazione belga diretta dal milanese di Vaprio d'Adda, Davide Bramati, uno dei
migliori diesse in circolazione.
L'ex gregario “di lusso” con 16 anni di
carriera tra i professionisti è diventato “di lusso” anche in ammiraglia, torna
a bocce completamente ferme sulla corsa rosa e va anche oltre
“Penso che abbiamo fatto un grandissimo Giro, già in passato eravamo
riusciti a vincere 5 tappe, però quest'anno lo abbiamo fatto con tre corridori
diversi e in più abbiamo indossato la maglia rosa sempre con tre corridori
diversi. E' stata una grande emozione per il nostro team e in più abbiamo vinto
la maglia bianca della classifica dei giovani con Bob Jungels. Tutti dal primo
all'ultimo dei corridori meritano un grande applauso perché hanno disputato
davvero un ottimo Giro d'Italia. Siamo una squadra che ha un grande spirito.
Penso che tutti si ricorderanno di Nibali vincitore, ma spero che resti nella
memoria anche il grande gesto fatto da Brambilla che in maglia rosa si è messo
a tirare per il compagno di squadra Jungels perché non volevamo perdere la
maglia, e ci siamo riusciti in quella tappa. Sono dei ricordi bellissimi, come
il lavoro fatto da Trentin per Brambilla e vicersa: è il nostro spirito di
gruppo. Uno da solo non può vincere e il gruppo quando è unito aumenta la forza
di ognuno. Chiusa la parentesi adesso siamo già concentrati per altri appuntamenti
tutti importanti dove speriamo di riuscire ad ottenere altri risultati come al
Giro”.
Si parlava di giovani come Bob Jungels, voi avete
pescato anche in Italia con il bresciano Davide Martinelli che già a febbraio,
dopo pochi mesi tra i professionisti, è andato a bersaglio vincendo la seconda
tappa del Tour La Provence in Francia. E' già pronto il “figlio d'arte”?
“Noi abbiamo preso Davide
conoscendo le sue qualità messe in mostra tra i dilettanti, ha sicuramente le
potenzialità per fare bene anche nei pro', si è ambientato subito e la vittoria
ne è la conferma. E' chiaro che essendo alle prime corse deve fare esperienza
come è giusto che sia, ma Martinelli è un corridore che può togliersi e
regalarci belle soddisfazioni”.
E a proposito di giovani che dici di tuo figlio
Tommaso, classe 1998, che ora è negli Juniores e gareggia nella formazione
brianzola Us Biassono?
“Tommaso ha voglia di
provare a fare il corridore, negli anni ha sempre progredito e quindi questo è
un bel segnale. Non gli ho mai imposto di fare il ciclista, lo ha scelto lui e
quando finirà gli impegni scolastici, per un paio di anni proverà a dedicarsi
completamente al ciclismo e poi vedremo”.
Valerio Zeccato
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