CONTADOR. «Il mio futuro? Dopo il Tour»

PROFESSIONISTI | 04/06/2016 | 17:55
Alberto Contador ha incontrato oggi la stampa alla vigilia del Critérium du Dauphiné, dopo aver provato tra l'altro il finale della penultima tappa del prossimo Tour de France.

Come ti senti dopo due mesi senza corse?
«Bene e con voglia di fare e questo è importante. Per il punto della stagione in cui siamo, sono in palla e spero di avere le risposte che cerco dalla corsa che comincia domani».

Quale il tuo obiettivo al Delfinato?
«Il primo è uscire dalla corsa in buona condizione fisica, pronto per il Tour. Ci aspettano tappe dure, nelle quali si potrà misurare anche il grado di forma di parecchi rvali. La classifica generale? Non ci penso, vedrò giorno per giorno come vanno le cose: certo, se ci sarà la possibilità mi batterò per la classifica, ma preferisco procedere giorno per giorno».

Cos'hai fatto in questi mesi?
«Dopo il Giro dei Paesi Baschi ho trascorso qualche giorno di vacanza, poi sono stato in ricognizione sulle Alpi, quindi sono salito per tre settimane al Teide, dove ho lavorato molto, soprattutto sulla forza. Ora devo mettere velocità nelle gambe ed è per questo che sono qui»

Com'è stata l'esperienza in altitudine?

«Buona, ma sinceramente il beneficio migliore che ho salndo al Teide non è l'altitudine, ma sono e tre settimane di lavoro intenso, svolto pensando solo alla bici, con il bel tempo, con i massaggi ogni giorno, con la massima tranquillità. Quando sei a casa è molto più difficile lavorare in questo modo».

La cronoscalata di domani può già metterti in posizione di vantaggio sui tuoi rivali: pensi alla vittoria?

«Domani sarà l'occasione per un buon test, ma è il primo giorno di una corsa e non posso sapere come risponderà il mio fisico. Certo, la corno è dura e vedremo subito chi sta bene. Io darò il massimo, poi si vedrà».

Dopo il Delfinato, cosa farai?
«Disputerò il campionato nazionale per cercare un po' di ritmo e perché sarà un buon appuntamenti in vista dei Giochi».

Quali saranno i grandi rivali per il Tour?
«I rivali saranno tanti, ma è innegabile che Quintana, per la sua forza nell'ultima settimana, e Froome, per la sua abitudine alla vittoria, saranno i più duri da battere».

Ci dai una parola definitiva sul futuro della tua carriera?
«Questo non sarà l'ultimo anno, a cento per cento. Sono sempre stato molto professionale e molto esigente con me stesso, se ho deciso di continuare è perché sento di poter essere ancora competitivo. E poi ho sentito il grande affetto el pubblico, sulle strade, alle corse, sui social. E poi in allenamento riesco a migliorare ancora i miei record, mi sento bene e quindi ho deciso di continuare. Ed è mia intenzione andare avanti ancora per due anni».

In quale squadra correrai?
«Siamo in contatto con diverse squadre, abbiamo opzioni differenti tra le quali scegliere, ma in questo momento voglio concentrarmi sulle corse e sul mio rapporto con la Tinkoff. Dopo il Tour sceglierò».
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