CAMPAGNOLO. Potenza, My Campy, Shamal e… i freni a disco

COMPONENTISTICA | 18/03/2016 | 08:36
Campagnolo ha appena presentato le novità di prodotto a un gruppo ristretto di giornalisti alle Canarie. Presentazione di prodotto, con tutti i dettagli tecnici delle innovazioni della casa vicentina. E presentazione su strada, perché assieme ad altri colleghi provenienti dai 5 continenti – nel mio turno c’erano giornalisti arrivati da Francia, Danimarca, Giappone e Cina -  abbiamo potuto  provare i nuovi prodotti in bici, pedalando su e giù per le salite dell’isola di Gran Canaria, fino al Pico de las Nieves e ai suoi 1.949 metri. Tra i professionisti che in questo periodo si allenano lì, vuoi per l’altura che per il bel tempo, e le decine e decine di amatori che soprattutto dal Nord Europa affollano le strade dell’interno in cerca di salite da conquistare: una mattina, tra gli altri, abbiamo intravisto Pippo Pozzato, bici in spalla dietro uno scooter, prima di un allenamento, forse in vista delle classiche del Nord.

Tornando a Campagnolo, le novità principali della casa vicentina per il 2016 sono, nell’ordine: il nuovo gruppo “Potenza”, un gruppo meccanico di quelli meccanici nella migliore tradizione come Campagnolo sa fare, pensato per la fascia media del mercato, dominata finora da Shimano Ultegra e dove si posiziona anche Sram Force. La seconda novità presentata nel press camp è la app gratuita MyCampy, che apre la bicicletta all’interattività, pensata in particolare per i ciclisti che usano componenti Campagnolo, ma aperta anche agli altri, con delle funzioni interessanti per facilitare la fruizione della bici. Terza novità, la nuova versione di un classico che è la ruota Shamal, una ruota in alluminio di alta gamma, pensata e realizzata senza compromessi (la coppia delle nuove Shamal pesa appena 1,4 kg). Quarta novità - ultima ma non ultima - uscita dal cilindro della casa vicentina sono i freni a disco marchiati Campagnolo, presentati per ora in preview alla stampa, già disponibili sulle bici delle squadre pro Astana, Movistar e Lotto Soudal per le Classiche del Nord, ma che saranno probabilmente immessi sul mercato consumer il prossimo anno. Ecco, in dettaglio, tutte le novità.

GRUPPO POTENZA
Costruire dei prodotti performanti, per andare veloce in bici da corsa è un po’ l’idea fissa di Campagnolo che ha presentato il nuovo gruppo Potenza, un gruppo totalmente meccanico, di fascia media, che contiene molti dei contenuti tecnologici e di design del Super Record, ma con materiali diversi. Potenza ha un prezzo contenuto (poco più di 800 euro), pesa poco (2 kg e poco più) ma ha il massimo della qualità. Un gruppo, insomma, che funziona bene, e non costa quanto un’auto. Potenza sta per forza, robustezza, intensità. Per il nuovo gruppo Potenza, che si posiziona nella fascia di mercato dominata da Ultegra, è stato scelto un termine italiano che più di altri definisce il dover essere, diciamo così, di una pedivella, un cambio, dei rapporti: la capacità di generare il movimento, la velocità.
Per i comandi al manubrio di Potenza sono stati utilizzati nuovi materiali, in composito e in alluminio, per migliorare la durabilità. Il corpo dei comandi studiato nella ergonomia è estremamente leggero, realizzato con  tecnopolimeri rinforzati con fibra di carbonio. Ha un attacco studiato per il perfetto allineamento con una vasta gamma di curve manubrio. Il design, il controllo e il confort sono gli stessi dei gruppi top di gamma. La presa, in particolare, è stata studiata per permettere nella parte superiore della manopola un’ulteriore posizione con la mano. I doppi comandi per il cambio, quello dietro la leva del freno per far salire e quello a lato della manopola per far scendere il rapporto - caratteristica tipica dei gruppi Campagnolo - sono in composito. La leva del freno invece è in alluminio anodizzato nero. I siliconi usati per le coperture della leva sono naturali e ipoallergenici. La superficie del silicone è stata studiata per far scivolare via l’acqua e avere un grip perfetto con ogni condizione climatica. La parte inferiore della “gomma”, quella che non si vede, è stata realizzata con uno spessore maggiorato del silicone con delle speciali micro fessure ammortizzanti, per favorire il confort sui terreni accidentati.

Il comando di destra permette la cambiata rapida da 1 a 3 rapporti con un solo clic, come il Super Record. La leva di sinistra che comanda il deragliatore è forse la cosa più bella di questo gruppo, perché sono stati fatti tanti sforzi per ridurre il raggio del movimento della cambiata da una corona all’altra. Il movimento è stretto, comodo (non bisogna fare la classica “pennellata” con la mano) e preciso: la catena va dove deve andare, il deragliatore si muove rapidamente, e – provata in salita su terreni difficili con asfalto rovinato e buche – non esce mai dalla sua sede.
Il deragliatore del gruppo Potenza ha la struttura simile a quello del Super Record. Cambiano i materiali. Il corpo è in alluminio anodizzato nero, la morsa che tocca la catena è in acciaio (unico elemento del gruppo non anodizzato nero) con un pezzo unico che assicura le stesse performance di cambiata dei gruppi top end. La precisione della cambiata dalla corona piccola a quella grande è del 10% migliore se comparata agli altri gruppi della gamma media di Shimano e Sram, ed è migliorata del 52% rispetto al gruppo precedente medio di Campagnolo (Athena).
Il cambio è a 11 velocità. Anche qui, deriva in larga parte dal Super Record e offre le stesse performance di cambiata e fluidità, con materiali diversi. Il corpo del cambio è in alluminio anodizzato nero. Con la parte superiore e inferiore in tecnopolimero, leggero e resistente. Sono previste due versioni del cambio: una normale con i rocchetti da 55 mm, e una con i rocchetti più lunghi da 72,5 mm per montare la cassetta 11-32.

Le cassette rapporti del gruppo Potenza hanno undici rapporti, con 5 combinazioni disponibili: 11-25; 11-27; 11-29; 11-32; 12-27.
Le pedivelle in alluminio forgiato e le corone in alluminio anodizzato hanno un design aerodinamico (senza viti visibili) con quattro bracci, mediato dal design del Super Record (il precedente gruppo medio aveva 5 bracci). Particolare attenzione è stata riservata in sede di progettazione alla rigidità delle pedivelle e alla trasmissione di potenza (power torque tecnology). Il Crankset è uno solo, ma sono disponibili tre diverse possibilità per le due corone da montare: 53x39, 52x36 e la compact 50x34. La trasmissione è in acciaio.
I freni del gruppo Potenza, in ultimo, sono stati progettati pensando alla leggerezza e alla sicurezza.  E’ stato eliminato tutto il materiale in eccesso. E migliorata la frenata, grazie alla nuova mescola dei pattini perfetti in ogni condizione.

La prova
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Ho provato il gruppo Potenza in salita e in discesa su un percorso con asfalto sconnesso per una settantina di chilometri. Ebbene, le sensazioni sono di una estrema precisione e velocità di cambiata, anche tra le buche dell’asfalto e in salita. Soprattutto, come accennato, nella cambiata con il deragliatore, dove è sufficiente un piccolo colpo per far scendere o far salire la corona, senza problemi, contro le ampie escursioni a cui ero abituato con un gruppo concorrente che uso abitualmente e le frequenti cadute di catena.  I freni sono precisi e senza incertezze. Le frenate senza sbavature anche ad alta velocità scendendo dai tornanti di Gran Canaria. Un gruppo perfetto, in definitiva, per chi non vuole aprire un mutuo per acquistare una bici da corsa, ma che cerca la performance senza compromessi sulla meccanica e la leggerezza: sulla meccanica Campagnolo ha qualche titolo in più dei concorrenti per “tirarsela”, basta ripercorrere la sua storia di 83 anni di innovazioni nel ciclismo.
Il prezzo e il peso
Il gruppo Potenza è prodotto in versione black in alluminio anodizzato con un trattamento speciale per aumentare la resistenza della colorazione  ma è disponibile anche in versione Silver, cromata. Pesa 2,3 kg, una 30ina di grammi di differenza da Ultegra. Costa 852 euro nella versione con le cassette a 11 rapporti e 904 euro con la cassetta 11/32 (perfetta per gli amatori che fanno più fatica in salita, nostalgici della tripla.


SHAMAL ULTRA
La Shamal Ultra è stata completamente rivista e migliorata. Si tratta di una ruota in alluminio top level che ha 20 anni di storia. Come tutte le ruote Campagnolo anche per questa ha il nome di un vento, lo Shamal, un vento forte e veloce che viene dall’Africa. Shamal è stata la prima ruota nella storia del ciclismo moderno ad avere ogni singolo componente progettato e disegnato per lei. Prima di Shamal le ruote erano dei mix di componenti, un determinato raggio accoppiato a un cerchio, un mozzo e così via. Shamal, dalla sua uscita, è stato il primo cerchio in alluminio senza compromessi sulla qualità, che ha fatto vincere Indurain, Pantani e più di recente Voeclker. La nuova versione nasce con la stessa filosofia: un prodotto di alta gamma per chi preferisce la comodità e la sicurezza dell’alluminio, senza perdere in termini di peso e di aerodinamicità. Le nuove Shamal Ultra sono ruote reattive e leggere (1.495 grammi la coppia). Il mozzo è in fibra di carbonio, con una struttura diversa nella ruota davanti, dove è più piccolo e aerodinamico, rispetto alla ruota posteriore. I cuscinetti sono ceramici con tecnologia Usb (ultra smooth bearings), con una scorrevolezza superiore comparata ai cuscinetti ceramici standard. I raggi sono in alluminio oversize e hanno un’alta resistenza torsionale. La raggiatura è diversa per la ruota anteriore e posteriore. Davanti i 16 raggi sono disposti in modo tradizionale. Dietro, i raggi sono disposti in 7 gruppi simmetrici da 3 raggi (21 raggi in totale) per una più efficiente trasmissione di potenza: hanno un design che ricorda la celebre ruota di Leonardo Da Vinci. I cerchi hanno una struttura più solida e sono lisci all’interno, senza buchi. I nipples sono tutti all’esterno. Possono montare tubolari e copertoncini (il modello Shamal Ultra C15) e, nella versione più larga (Shamal Ultra C17) sono perfetti per montare i copertoncini più larghi da 25 o da 28 mm. Particolare attenzione è stata riservata alla progettazione del profilo che ha una aerodinamica ulteriormente migliorata che compone un tutt’uno con il tubolare o il copertone, senza rigonfiamenti nel profilo.

Il prezzo e il peso
La coppia di ruote Shamal Ultra costa di listino 1.250 euro e pesa, come detto, appena 1.495 grammi, come due ruote in carbonio di alta gamma.


MY CAMPY
Abbiamo provato l’upload dell’applicazione gratuita MyCampy, disponibile per smartphone con i sistemi Android, iOS e, presto, anche in Windows Phone. Si tratta di una applicazione che permette di interagire con la bici e con l’allenamento pensata per utilizzare tutto il parco delle due ruote a disposizione da parte di un atleta o di un amatore in modo più efficiene, al fine di essere più performante. L’applicazione si divide in tre sezioni: My Garage, l’archivio delle bici a disposizione con riferimenti automatici per “tagliandi” e manutenzioni, My Eps per chi ha il gruppo elettronico che permette un’interattività completa con il computerino della bici e con lo smartphone e My sessions per registrare e monitorare le sessioni di allenamento, anche da remoto (molto utile per i pro che si allenano e per i loro allenatori che possono seguirli a distanza).

My Garage.
Basta fare una foto delle bici in garage e automaticamente attraverso il cloud la bicicletta e i singoli componenti della bici vengono associati all’applicazione. Le informazioni che vengono archiviate riguardano tutto il parco bici a disposizione di un atleta o di un amatore (strada, mtb, ciclocross, crono etc etc) e la componentistica. My Garage ti avvisa automaticamente, come succede per un’auto, quando devi fare il “tagliando” in base ai km percorsi da una determinata bici, se devi fare manutenzione a uno dei componenti (rapporti, corone, cambi, catena, ruote e così via). La app tiene in memoria quante volte durante l’anno hai usato una determinata bici e quanti km hai percorso. Lo stesso lo fa per i vari componenti. Il ciclista non deve più tenere a mente quando fare manutenzione ai vari componenti della bici, ma è la applicazione che ti avvisa. Le informazioni possono essere lette su smartphone o su pc dove ci sono più dettagli.

My Eps.
La sezione dedicata ai ciclisti che hanno il gruppo elettronico Campagnolo Eps 3, quello in uso alle squadre dei professionisti, quello che usano Nibali, Aru, Valverde e Quintana, tra gli altri. Ti dice attraverso il tuo smartphone e il Garmin Edge quanto è carica la batteria del gruppo, se la bici è a posto o ha qualche problema tecnico, quante pedalate fai, e ti fa visualizzare in real time sul computerino della bici e sul telefonino che rapporto stai usando, davanti e dietro. Attraverso la app si possono scegliere tre profili (Race, Sport, Confort) per personalizzare completamente il cambio elettronico e i comandi al manubrio con parametri tipo la velocità di cambiata, la sensibilità di cambiata multipla, la cambiata multipla (da 1 a 10 in un solo colpo), il tempo di attivazione della cambiata multipla. Lo stesso vale per il deragliatore che viene sistemato automaticamente dal sistema elettronico e dalla app, senza aggiustamenti ulteriori oltre al clic per far scendere o salire la corona. L’assistenza al cambio ti va vedere, a seconda del rapporto usato, se la cadenza e la potenza espressa sono le migliori possibili, o se conviene cambiare a un rapporto più duro o più leggero. Nelle gare la velocità di cambiata, per esempio in una volata o in uno scatto, può essere determinante e la programmazione del parametro sul tempo di cambiata e il tempo di cambiata multipla può fare la differenza. Anche i comandi al manubrio possono essere modificati: alcuni velocisti hanno impostato le due leve cambio-dietro freno a destra e sinistra per comandare il rocchetto posteriore, utile durante le volate a 60 all’ora. La personalizzazione potrà essere utile anche per gli atleti paralimpici che hanno solo l’uso di una mano: si può decidere di concentrare tutti i comandi cambio in un unico comando.

My sessions.
Registra gli allenamenti con tutti i parametri come km percorsi, velocità, cadenza, tempo, altitudine, pendenza, potenza e anche i rapporti usati. Gli allentamenti possono essere seguiti anche in remoto dagli allenatori (basta avere la password per accedere al profilo degli atleti). Ogni volta che si scarica la sessione sul Garmin Connect i dati vengono automaticamente caricati anche in MyCampy.


I FRENI A DISCO CAMPAGNOLO
Com’è noto da quest’anno l’Uci ha aperto alle squadre dei professionisti la possibilità di utilizzare nelle gare le bici con i freni a disco. Il primo a lanciare un prototipo di freno a disco quattro anni fa è stato Ernesto Colnago, che ha sviluppato il primo freno a disco per bici da corsa e il primo telaio dedicato grazie alla collaborazione con un’azienda bergamasca che realizzava freni per moto da cross. La scommessa di Colnago è stata raccolta da Shimano che ha sviluppato un suo prodotto e che finora è stata praticamente monopolista nella produzione di freni a disco. Tanto che gli analisti finanziari della city mesi fa hanno messo hanno messo il bollino “buy” sul titolo Shimano, in vista di questa apertura dell’Uci ai freni a disco: nell’ultimo anno le azioni del gruppo giapponese hanno guadagnato il 46,9 per cento. La domanda ricorrente in questi mesi nell’ambiente era: e Campagnolo che fa? Il progetto della casa vicentina è rimasto top secret fino all’ultimo. Al termine del press camp alle Canarie, ci è stato presentato in anteprima il freno a disco che equipaggia già le bici da corsa di Astana, Movistar e Lotto Soudal. Nibali, Valverde & co., volendo, alle prossime Classiche del Nord potranno decidere di utilizzare una specialissima con i freni a disco Campagnolo. Ma per poter acquistare il prodotto bisognerà aspettare ancora un po’. Fa parte della filosofia di Campagnolo. Il cliente viene prima. «Quando usciamo con un prodotto sul mercato – spiega Lorenzo Taxis, responsabile marketing e comunicazione del gruppo vicentino – noi di Campagnolo siamo sicuri che il prodotto che esce è esattamente quello che rappresenta la filosofia Campagnolo, un prodotto che funziona bene, che è performante, dura nel tempo e soprattutto è sicuro».
Ogni nuovo prodotto viene prima testato a lungo dal Campytechlab e poi dai professionisti e dagli amatori. Un processo che dura mesi. Il progetto disc brake di Campagnolo è ora nella fase di test da parte degli atleti pro.


Prima di avere il bollino di “Campagnolo corretto”, cioè di un prodotto pronto per il mercato dovranno passare altri mesi. «Un processo molto lento, molto più lento dei concorrenti spesso – racconta ancora Taxis - però tutti i nostri prodotti quando escono sul mercato sono prodotti sicuri».
«Siamo una società differente, noi lavoriamo in modo differente», dice Joshua Riddle, press manager Campagnolo, giovane, americano, appassionato ciclista, innamorato del made in Italy. 
«Noi di Campagnolo – conclude Taxis - siamo una piccola azienda rispetto ai colossi generalisti con una lunga e gloriosa storia che sopravvive da 83 anni proprio perché i clienti ci riconoscono per la qualità dei nostri prodotti. Questa è la nostra filosofia ed è la nostra arma vincente».

Riccardo Barlaam
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