DILETTANTI | 16/02/2016 | 09:36
Renzo
Maltinti è da 39 anni nel ciclismo dilettanti con un gruppo, del quale è sempre
stato presidente, primo nome e primo sponsor. Nella storia di questa società
empolese 327 vittorie, titoli italiani e otto regionali su strada. Il 2016 si è
aperto nel segno delle novità sia per la squadra che per la classica di
apertura, la 29^ Firenze-Empoli. Per la prima volta la gara di sabato 27
febbraio prevede il ritrovo e la partenza da Piazzale Michelangelo, la
straordinaria terrazza di Firenze conosciuta in tutto il mondo. Il via alle 13,
oltre 150 partenti e tracciato di 134 Km, quello consueto con arrivo in via
Carraia a Empoli di fronte allo stabilimento Maltinti Lampadari che vide nel
2015 il successo in volata di Thomas Pinaglia della Gragnano Sporting Club.
Novità anche per la squadra presentata come al solito al Palazzo delle Esposizioni
di Empoli con circa 250 persone. In qualità di direttore sportivo l’ex
professionista pisano dal 2000 al 2010 Leonardo Scarselli, con Alfredo Luddi collaboratore
come Scali e Ciucci. La formazione di soli under 23 conta dieci atleti con un
solo riconfermato, Ridion Kopshti, che pare definitivamente ristabilito dopo il
problema fisico accusato nella scorsa stagione. Dalla Colombia è arrivato il
19enne Ivan Ramiro Sosa Cuervo, alto mt 1,66 per 51 chilogrammi,
vincitore nel 2015 del tappone alla Vuelta al Porvenir per juniores e definito
ottimo scalatore. Una squadra giovane perché la metà dell’organico comprende
atleti provenienti dalla file juniores, come Nesi, quattro successi nel 2015 e
maglia azzurra, Bascherini, Della Pina e Pietrini, oltre al corridore
colombiano. La Maltinti Lampadari-Banca di Cambiano vuol riscattare il
deludente 2015 (mai sul podio) eppure Renzo Maltinti pur deluso e amareggiato,
non ha mai alzato la voce o si è arrabbiato. Anche questo è questione di stile.
LA
SQUADRA: Claudio Longhitano, Roberto Burbi, Luca Zullo, Luigi Pietrini, Jacopo
Bascherini, Samuele Della Pina, Nicolas Nesi, Giovanni Guglielmi, Ridion
Kopshti, Ivan Ramiro Sosa Cuervo.
Antonio Mannori
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