Al preparatore veneto, che domani in allenamento con Nibali e compagni svolgerà un primo test chiave ai celesti, abbiamo chiesto un'impressione sul percorso delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, che nei giorni scorsi ha potuto visionare insieme allo Squalo e agli altri corridori convocati dal CT Davide Cassani per il sopralluogo a cinque cerchi.
«Il tracciato è duro duro. Si tratta di un percorso a eliminazione, che premierà chi ha più gambe. Ad agosto immagino che nella tornata finale avremo una ventina di atleti ancora in gioco e al traguardo arriverà un uomo tutto solo o al massimo sarà una sfida a 2/3, con un arrivo alla spicciolata. Avremo 144 partenti, solo 6 nazionali con 5 corridori al via e 250 km da affrontare, sarà difficile per chiunque controllare la corsa. Il circuito è troppo duro per atleti alla Sagan, vedo bene oltre ai nostri Nibali ed Aru, gli spagnoli Valverde, Rodriguez, Contador, corridori di questo tipo. La discesa finale è abbastanza tecnica quindi non metto tra i miei primissimi favoriti Froome, che a mio avviso potrà invece giocarsi l'oro nella prova a cronometro» racconta Slongo, che con la consueta precisione ha raccolto dati e numeri che saranno utili alla preparazione dell'importante appuntamento.
«C'è tempo per prepararla al meglio. L'ideale per Vincenzo secondo me è dopo il Giro andare al Tour senza pressioni di classifica per uscire al top dalle tre settimane in Francia. Vincenzo potrebbe mettersi al servizio di Aru al Tour e ricevere da Fabio il favore in cambio a Rio ma starà a Cassani studiare il piano migliore in vista dei Giochi. Per quanto mi riguarda posso dire che l'ipotesi che Vincenzo sia al via del Tour è sempre più concreta».
da San Luis, Giulia De Maio