L'ORA DEL PASTO. Le biciclette di Londra

INIZIATIVE | 25/09/2015 | 07:53
Le biciclette di Londra parlano le lingue e tengono la sinistra. Le biciclette di Londra hanno manubri da corsa e parafanghi da pioggia. Le biciclette di Londra sono quasi tutte da corsa e vanno tutte di corsa. Le biciclette di Londra vanno a ruota libera e poche a scatto fisso.

Le biciclette di Londra sono la grande rivoluzione degli ultimi dieci anni. Sfrecciano, scheggiano, sfiorano. Svicolano, sviano, spiazzano. Popolano e spopolano. Frullano, decollano, volano. S’insinuano, s’inseriscono, s’incuneano. Sprintano e sprizzano sprezzanti dei pericoli.

Le biciclette di Londra ai semafori rossi si raggruppano, ai semafori verdi scattano, ai semafori gialli vincono il Tour de France.
Le biciclette di Londra hanno spazi ciclabili, piste ciclabili, corsie ciclabili, marciapiedi ciclabili, percorsi ciclabili, treni ciclabili e metropolitane ciclabili, una metropoli ciclabile.

Le biciclette di Londra hanno ciclisti vestiti da ciclisti, maglietta di cotone e pantaloni corti quando non piove, giacca a vento e pantaloni corti quando piove, pochissimi caschi, qualche berretto da ciclismo e da baseball, alla belga, nello zaino gli abiti per il resto della giornata a piedi.
Le biciclette di Londra portano uomini e donne al lavoro e al mercato, in centro e in periferia, nelle cuffie e negli auricolari, a scuola e a casa, nei parchi e nei giardini, nei pensieri e nei sogni.

Le biciclette di Londra portano anche il sindaco e i turisti.
Le biciclette di Londra si acquistano e si vendono, si noleggiano, si ammirano, si invidiano, e – a occhio – non si rubano, sarà per educazione o cultura, per rispetto o paura, perché siamo in Inghilterra, o perché una bicicletta di Londra, a Londra, ce l’hanno tutti.

Le biciclette di Londra sono nate prima e dopo Wiggins, prima e dopo Cavendish, prima e dopo Froome.
Le biciclette di Londra hanno un tempio-bar che si chiama “Look mum no hands!”, guarda mamma senza mani!, un tempio-negozio che si chiama Action Bikes, un movimento un popolo una filosofia uno stile un modo diventati di massa e di vita.
Le biciclette di Londra anticipano la primavera, allungano l’estate, confondono l’autunno, rallegrano l’inverno
.
Le biciclette di Londra scorrono come il Tamigi, segnano il tempo come il Big Ben, vantano un simbolo come London Eye.
Così, anche in questi giorni, a Londra, oltre alla Coppa del mondo di rugby, al Festival del cinema, alla Settimana della moda e del design, c’è la Permanente della bicicletta.

Marco Pastonesi
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COMMENTI
Bell'articolo, ma...
25 settembre 2015 11:17 Gimondi
Bello e poetico, ma secondo me a visione un po' idealistica e 'turistica'. In quanto, le biciclette di Londra…
- Si rubano eccome, anche dentro casa tua, la notte.
- Le piste ciclabili sono un miraggio, poche e fatte male.
- Gli automobilisti le odiano, le insultano e le schiacciano
- Muore almeno un ciclista al mese, in genere schiacciato da un camion.
- Quando un automobilista uccide o ferisce un ciclista, poi in genere la passa abbastanza liscia di fronte alla legge.

(Diego Lombardi, ciclista a Londra da 17 anni, fondatore di Racer Rosa Bicycles)

E' vero quello che dici,
25 settembre 2015 12:48 canepari
caro Gimondi, ma devi capire che Marco Pasto è un poeta, un esteta e un entusiasta, per cui vede tutto bello e roseo. Come dici tu la reatà è diversa. Si chiama "licenza poetica"...

leggendo......
25 settembre 2015 12:49 passion
....... leggendo l'art. di M. Pistonesi e poi il commento di Gimondi, mi viene in mente un famoso detto delle mie parti: "IO VENGO DAL MORTO E TU DICI CHE E' VIVO!". Comunque l'art. è bello, soprattutto se fosse vera la realtà raccontata.

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