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Come stai?
«Mi sono ripreso e tra due giorni ritornerò in corsa al Trittico Lombardo. Ieri non potevo mancare a Madrid, è stato bello ritrovarsi e festeggiare Fabio. Siamo stati a cena in un ristorante nel centro della capitale spagnola con tutta la squadra, gli sponsor, le famiglie e la maglia rossa in mezzo al tavolo».
Cosa hai pensato vedendo Fabio sul gradino più
alto?
«Mi è scappata una lacrimuccia. Ci ha regalato una grande emozione, so i sacrifici che ha fatto e abbiamo fatto come gruppo per arrivare fin lì. Gli ripeto spesso che i sacrifici ripagano sempre nella vita, il suo risultato ne è una dimostrazione».
Quanto è stata dura seguire la corsa in tv?
«Non è stato facile nè ritirarmi nè stare a casa i giorni successivi. Non ho seguito la corsa live in televisione, non ci riuscivo, mi innervosivo, stavo male. Sai dopo mesi di sacrifici per arrivarci al top per me è svanito tutto in un attimo, lasciare i miei compagni sapendo che si poteva vincere è stata una grande delusione. Ho visto solo la tappa di Andorra e le ultime tre. Fabio l'ho sentito tutti i giorni, prima e dopo la tappa, ma telefonavo anche agli altri ragazzi e ai tecnici».
Hai rinnovato per altri due anni in Astana.
«Sì, vivrò altre due stagioni accanto a Fabio. Il gruppo che ha ora l'abbiamo costruito nell'ultimo anno e mezzo, io e lui con Schefer e Martino, non voglio lasciarlo, ho dimostrato di essere ancora competitivo. Quest'anno ho raccolto due vittorie. Vinokourov mi aveva offerto anche altre possibilità ma io ho scelto l'opzione "pedalata" perché non c'è posto migliore per vedere la corsa che da dentro il gruppo».
Giulia De Maio