TOUR. Lefevere attacca: un precedente pericoloso

PROFESSIONISTI | 07/07/2015 | 08:52
Il dibattito è aperto e la polemica ovviamente cresce sulla decisione presa ieri dalla direzione di corsa e dalla Giuria del Tour di fermare la corsa.
Tra i più critici, Patrick Lefevere che ha twittato in tempo reale e poi ha ribadito nel dopocorsa: «Il comportamento di Aso è stato strano. Me ne ricorderò e ad ogni caduta ci aspettiamo un simile comportamento. Sia chiaro, io detesto le cadute, ma questa scelta rappresenta un precedente molto pericoloso».

Di tutt'altro avviso invece la gran parte dei direttori sportivi e team manager che hanno invece apprezzato la tempestività della decisione, giudicandola corretta.

Da parte sua Christian Prudhomme ha ribadito una volta di più che la corsa non poteva continuare senza l'adeguata assistenza medica e che al momento in cui è stata fermata, la tappa non era ancora entrata nel vivo, quindi nessuno è stato danneggiato.
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COMMENTI
Pensione!
7 luglio 2015 09:43 Stoccolma
Credo che sia più pericoloso l'atteggiamento di Lefevre…volevo vedere come si comportava se c'era Cavendish (in maglia gialla o meno e forse col collo rotto) appiccicato al palo della luce.

i regolamenti non conosciuti...
7 luglio 2015 10:44 Giors
Al giro i corridori hanno dimostrato di non conoscere i regolamenti(vedi scambio ruota tra Porte e il corridore Orica) e qui al tour son i team manager a dimostrare l'ignoranza regolamentare.
Quando non è garantita l'assistenza medica la corsa non può proseguire, indipendentemente dal punto in cui ci si trova in corsa, non ci sono se e ma che tengano.

7 luglio 2015 11:25 BARRUSCOTTO
STAVOLTA CI AN MESSO GLI ORGANIZZATORI A ROVINARE LA CORSA DISPIACE PER CHI SI E FATTO MALE MA NIENTE DI DRAMMATICO PER FORTUNA ORA OGNI CADUTA CI SI FERMA

Come sempre la legge non è mai uguale per tutti
7 luglio 2015 11:27 runner
Orami è una costante nel ciclismo (ma non solo). Normative e regolamenti utilizzati a piacimento.

neutralizzazioni e precedenti pericolosi
7 luglio 2015 11:45 angelofrancini
Ieri abbiamo sentito molte interpretazioni sulla decisione di fare una neutralizzazione assunta da Christian Prudhomme Direttore del Tour de France.
Abbiamo sentito Silvio Martinello e Riccardo Magrini fare delle affermazioni corrette ed abbiamo sentito altri, quali Beppe Conti o Massimiliano Lelli fare dei commenti abbastanza improvvisati.
La cosa più assurda l'abbiamo sentita pronunciare da Mauro Vegni, che al Giro occupa la stessa posizione di Prudhomme, che ha detto di non poter esprimere un'opinione poiché non aveva informazioni essenziali.
Questo é il massimo che può rispondere colui che, nel 70% delle gare professionistiche italiane, ha la responsabilità di decidere in simili situazioni? SCONCERTANTE
Chiamato in causa come esperto dalla sede RAI di Milano non sa che esistono due ben precise norme regolamentari UCI:
- l'art. 2.2.029 che regolamenta le "neutralizzazioni"
- § 8 Servizio medico nella Sezione 2 Organizzazione delle gare
dell'UCIR (regolamento UCI).
Senza dimenticare quanto prevede in materia la "Guida per gli organizzatori di gare su strada" emanata dall'UCI nel 2013 (da pag. 190):
http://fr.uci.ch/…/…/16/55/04/UCIGB_GUIDEORGA-FRE_French.pdf

Quindi ben ha fatto Prudhomme ad adottare quella decisione: tutte le auto mediche e le ambulanze erano ferme ad assistere i corridori. Non essendovi più l'assistenza medica sul gruppo ha adottato l'unica decisione sensata che poteva adottare: sarà anche stato fortunato poiché nel momento della caduta il gruppo era pressoché compatto. Comunque è stato tempestivo avendo in pochi km. di corsa, dopo la caduta, analizzato correttamente la situazione prendendo una decisione corretta sul piano regolamentare per garantire uno svolgimento in sicurezza della corsa: BRAVO!

Ora a tanti sarà chiaro il perché delle polemiche dello scorso anno allo Stelvio ove é nata l'invenzione della "neutralizzazione in movimento": quello si che é un "precedente pericoloso" dovuto alla non conoscenza delle regole da parte dei responsabili del Giro.

scusa Francini,
7 luglio 2015 13:09 canepari
prendo le difese di Vegni, anche se Mauro non ha bisogno del mio supporto. Il direttore del Giro ha detto il vero sostenendo di non avere informazioni essenziali. E infatti non poteva sapere quante ambulanze c'erano al seguito, se era intervenuto il rianimatore, se c'erano altre ambulanze nei dintorni allertate, quanti feriti gravi coinvolti... ecc tutte informazioni essenziali che ti permettono di comportarti di conseguenza. E poi dai.... credo che Vegni conosca le norme regolamentari UCI. Per quanto invece successe allo Stelvio.... ci sarebbe da riaprire una piaga che non è proprio il caso riaprire.....

Scusi Canepari
7 luglio 2015 14:19 siluro1946
Se il signor Vegni conosce i regolamenti UCI, in base a quale capitolo avrebbe agito sullo Stelvio? Secondo me, ha voluto favorire qualcuno.

caro canepari
7 luglio 2015 14:46 angelofrancini
mi fa piacere che tu scriva quelle cose.
Per rispondere a quello non vi era necessità allora di intervistare una persona ritenuta informata sulle regole.
Tutti avevamo informazioni frammentarie.
Bastava rispondere con il "se", ossia: se il motivo era dato dalla mancanza di scorta sanitario al seguito della corsa é stata corretta la decisione del direttore del Tour.
So che non sarai d'accordo con me: però vi è una piccola e sostanziale differenza fra me e te: ho la stessa tessera di DCO per gare professionistiche che ha Vegni, ma però conosco i regolamenti.
Quindi avrei saputo cosa rispondere.
Vegni ha toppato lo scorso anno allo Stelvio: su questo la responsabilità é solo sua, perché non ha applicato i regolamenti creando un PRECEDENTE PERICOLOSO.
Poi tutti possiamo sbagliare: ma é da grandi saperlo riconoscere.

Brocco per una cosa fatta male a fronte di 1000 fatte bene? Non è cosi!
7 luglio 2015 15:47 Bartoli64
La tessera di DCO è sicuramente importante, come è importante conoscere i regolamenti, ma c’è un piccolo distinguo da fare: Mauro Vegni è praticamente cresciuto sotto le ali di due tra i più grandi organizzatori e Direttori di Corsa che si siano mai visti sul Pianeta (Vincenzo Torriani e Franco Mealli) e mi riesce davvero difficile credere che sulla vicenda di ieri - dove Prudhomme ha agito correttissimamente - il Direttore del Giro d’Italia si sia voluto astenere da commenti pur avendo degli elementi per fornire una risposta.

D’altro canto se Mauro Vegni è il Direttore del Giro d’Italia, e di larga parte delle corse professionistiche organizzate in Italia, una ragione ci sarà pure e non credo proprio sia legata alla sua “prudenza” nell’esprimere valutazioni sull’operato dei colleghi.

Che poi lavorando si possa anche sbagliare è fisiologico (solo chi non fa nulla non sbaglia mai), però in una “struttura” imponente come il Giro d’Italia esistono anche diversi poteri e diverse competenze, come quello delle Giurie che godono di un potere decisionale dipendente dai soli Regolamenti e che può giustamente prescindere da decisioni e/o valutazioni errate che può prendere la direzione di gara (come è accaduto per i fatti dello Stelvio del Giro 2014).

D’altronde le Giurie solo li anche per questo, mica solo per ravvisare scorrettezze in volata o per ratificare un ordine d’arrivo già stilato da un computer!

Mettere dunque ancora in croce Vegni per quei fatti mi pare decisamente eccessivo (così come per il misero e faziosissimo tentativo di addossargli responsabilità per l’incidente di Castiglione).

Personalmente non mi importa se Vegni non abbia mai fatto piena “mea culpa” per quella infelice decisione (però subito vanificata dall’intervento della Giuria), ma questo non certo per una sorta di magnanimità nei suoi confronti quanto per riconoscergli una carriera, un’esperienza e una competenza che pochi possono vantare.

A me l’italico ragionamento del “1000 cose fatte bene ma 1 fatta male e diventi un brocco senza appello” dà molto fastidio, specialmente se proviene da gente chiaramente in malafede e che è mossa essenzialmente da chissà quali rancori nell’esprimere certi giudizi.

Bartoli64

gente con le ppalleee e gente che le racconta
7 luglio 2015 18:00 ruotone
Un esempio positivo di Direttore di Corsa, che si è comportato da grande nell'ammettere i propri errori, è stato Antonio Bertinotti che si è scusato per i disservizi dell'ultimo Campionato Italiano.

Poi ci sono mezzi esperti, mezzi uomini e mezzi commentatori, sempre politici dell'area romana.
Ovviamente parlo di politici dell'area romana e non dei romani.

Ci sono pure mezzi uomini...
7 luglio 2015 19:47 Bartoli64
... che per tentare di farne uno intero devono utilizzare due nickname (Ruotone e Romario ad esempio), ma non fanno parte dell'area romana bensi di quella delle prealpi del varesotto.

Bartoli64

Francini direttore subito
7 luglio 2015 21:05 giusette
Basta con Vegni, vogliamo Francini direttore di corsa al giro d'Italia. E subito, senza aspettare nemmeno quello del 2016, anzi mandiamolo in appoggio a Prudhomme al tour de france.
Visto che dice questo espertissimo tuttologo di tutto e di niente asserisce di avere la stessa tessera di DCO per gare professionistiche (come Vegni) ma di conoscere meglio i regolamenti del suo collega (purtroppo conosce un pò meno la linga italiana, visto che scrive "ma però"), bene farebbe Rcs a interpellarlo per sapere se accetterebbe eventualmente il compito.

@Bartoli64
7 luglio 2015 21:36 angelofrancini
Come al solito vuoi far vedere che sai quando invece proprio non sai nulla.
Il tuo commento odierno é la più grande dimostrazione che potevi dare di non conoscenza delle norme che regolano una gara ciclistica.
La Giuria su queste decisioni non ha alcuna competenza: sono decisioni che competono esclusivamente alla Direzione corsa.
Se vuoi sentire quello che ha detto ieri Vegni basta andarsi a prendere la registrazione della diretta RAI....
Impara i regolamenti, cosi eviti di scrivere continuamente delle cose inesatte.
Chi conosce le regole ti valuta e ti pesa: mica tutti sono blogger che parlano da semplici sportivi......

a giusette
8 luglio 2015 00:00 angelofrancini
tu di cosa sei esperto invece?
Le tue sono solo battute prive di contenuto.
Basate su nessun contenuto.
Se vuoi discutere fallo su basi concrete non sul nulla.
Oppure sei solo esperto di nulla.
Critica, é un tuo diritto, ma argomentando, che é un tuo dovere.

Sono io che "ti peso" caro Francini
8 luglio 2015 09:49 Bartoli64
Si certo come no caro Francini, tu sarai pure l’esperto “maximo” di regolamenti però sui fatti dello Stelvio hai la memoria un po’ “cortina” (oppure sei semplicemente in malafede… come sempre)!

Allora ti ricordo, come lo stesso D.S. del Team Trek Luca Guercilena dichiarò in occasione dei fatti dello Stelvio, che nel Regolamento UCI non esiste il concetto di “safety motorbike” (una cosa che aveva approntato la Direzione di Corsa per un tratto di circa 1.500 mt. su 6 tornanti dello Stelvio che presentavano una visibilità molto ridotta), mentre c'è una regola che prevede come in situazioni eccezionali o incidenti l'organizzazione - d'accordo con la Giuria - possa modificare il percorso, neutralizzare temporaneamente la corsa, annullare la tappa, cancellare una parte della tappa e i risultati intermedi, mantenere la situazione o far ripartire la gara tenendo conto dei distacchi prima dell'incidente.

Quell’accordo evidentemente, NON ci fu, per questo l’UCI respinse senza appello la richiesta avanzata da alcuni Team di neutralizzare i vantaggi che alcuni corridori come Quintana (si parlava di circa un minuto) avevano acquisito al termine della discesa sopravanzando le “safety motorbike” dell’organizzazione.
Come vedi, dunque, ti posso benissimo “pesare” anch’io (cosa che faccio spessissimo peraltro) perché io NON sono uno dei semplici sportivi a cui fai riferimento tu, bensì uno che un minimo di competenze tecniche comunque le ha (specialmente in alcuni materie su cui hai dimostrato di non sapere assolutamente NULLA), ed in più nella capacità di saperti “leggere tra le righe” perché i tuoi interventi hanno ben altri scopi che non quello di illustrare agli altri blogger quali siano i Regolamenti.

Dunque non ti agitare se ti ho “fatto tana” un’altra volta (e se sempre più spesso te la fanno anche altri blogger ai quali non la incarti più).

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