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Il Commissario Tecnico Davide Cassani parla alla vigilia del Giro del Trentino - Melinda in cui schiera una nazionale giovanissima guidata dall’esperto Luca Paolini.
Partiamo proprio dal “Gerva”. «Mi rovina la media dell’età, ma siamo comunque la squadra più giovane al via. Scherzi a parte, Luca è una chioccia fondamentale per gli Under 23 che ho scelto (l’unico Elite è Santoro, ndr). Con lui impareranno tanto. Il Giro del Trentino è una corsa molto impegnativa quindi ai ragazzini che ho scelto chiedo di tenere gli occhi e le orecchie aperte, di accumulare esperienza e sfruttare la preziosa occasione di correre tra i professionisti. Occhio ai due trentini Moscon (Zalf Desiree), fantastico al Giro delle Fiandre per U23, e a Filosi (Nippo Fantini) abilissimo in discesa, ma anche a Petilli (Unieuro Wilier Trevigiani) e a tutti gli altri scalatori promettenti che abbiamo schierato».
Paolini quindi sei riuscito a convincerlo a tornare in azzurro? «Da tre mesi sto cercando di convincerlo, al mondiale di Richmond ho bisogno di lui. Ne esistono pochi di corridori così attaccati alla maglia azzurra e del suo acume tattico non possiamo fare a meno in una gara in cui non si usano le radioline. Alla Sanremo e alla Gand ha dimostrato tutta la sua classe, anche nella gara iridata mi auguro non faccia mancare il suo apporto».
Preoccupante il forfait di Aru? «Non è una bella notizia a pochi giorni dal Giro d’Italia, anche per il profilo morale. Ha comunque abbastanza tempo per ristabilirsi e, nel caso, disputare il Romandia per limitare i danni. Per quanto riguarda gli altri italiani in gara mi aspetto buone cose da Pozzovivo, Rosa, che è veramente forte e tra qualche anno me lo immagino in proprio, Bongiorno e Zardini, Villella che ha i numeri per diventare un corridore di qualità nelle corse di un giorno, Moreno Moser a cui spero l’aria di casa faccia bene».
Che dire del plurivincitore del Giro del Trentino Cunego? «Damiano conosce bene questa corsa e in particolare la salita dei Mocheni, ieri all’Amstel non è andato bene. Chissà che l’entusiasmo della nuova squadra e il legame con questa corsa che ha già vinto 3 volte non sia l’occasione giusta per far vedere se si è ritrovato».
da Arco, Giulia De Maio