MENDRISIO D'ORO. Gimondi: Vincenzo, tenta la doppietta. GALLERY

PREMI | 25/02/2015 | 12:18
E’ l’ennesima conferma di un valore aggiunto, speciale, che caratterizza e distingue il premio Mendrisio d’Oro che, nel suo percorso d’eccellenza, è giunto alla 43^ edizione. La serata di martedì 24 febbraio ha radunato nella cittadina ticinese, più volte alla ribalta del grande ciclismo con mondiali e tappe di grandi Giri, quello che si suole definire un “parterre de roi” per applaudire il vincitore del Mendrisio d’Oro 2014, Vincenzo Nibali e del Mendrisio d’Argento, lo svizzero della regione di Sangallo, Stefan Kung, recente campione del mondo dell’inseguimento in Francia.

E’ il secondo Mendrisio d’Oro vinto dal messinese Vincenzo Nibali,
ora anche un po’ svizzero abitando a Lugano, dopo quello del 2010. Da sempre la regia è quella dell’appassionato, poliedrico e ciclisticamente “multidisciplinare” (e immarcescibile, immutabile) Renzo Bordogna, affiancato dal figlio Max, contornato da una schiera d’amici innamorati del ciclismo da lunga pezza, almeno dal primo mondiale di Mendrisio del 1971 vinto da Eddy Merckx davanti a Felice Gimondi. Eddy Merckx apre il prestigioso albo d’oro del Mendrisio d’Oro nel 1972 e Felice Gimondi l’ha vinto l’anno successivo. Il campione bergamasco c’era anche lui a festeggiare Nibali. Sono i due italiani che hanno firmato i tre grandi giri (Tour, Giro, Vuelta) e, in materia, sono in compagnia di Anquetil, Merckx, Hinault e Contador.

Bella compagnia non c’è che dire. Un Gimondi particolarmente loquace, ha incitato Nibali a provare la doppietta Giro-Tour nel medesimo anno che a lui è sfuggita. Il siciliano ha detto che, con tutta probabilità, sarà il 2016 l’anno che potrebbe essere quello buono per provare a centrare, in successione, il bersaglio rosa e quello giallo. La carriera, il carattere e le caratteristiche di Nibali sono stati incisivamente tratteggiati da Pier Bergonzi, vice direttore della Gazzetta dello Sport che ha pure affermato che il Mendrisio d’Oro è il “top” mondiale dei riconoscimenti ciclistici.

Fra le presenze di rilievo è da ricordare anche quella di Cadel Evans, quasi di casa a Mendrisio risiedendo nella vicina Stabio, al quale i ticinesi hanno perdonato la “colpa” d’avere battuto nel mondiale di Mendrisio 2009 il loro connazionale Fabian Cancellara e accomunato con Nibali dagli inizi in mountain bike, seppure a livelli differenti, e dal tratto umano signorile, disponibile, in ogni circostanza che li distingue in ogni genere di rapporti.

A proposito di mountain bike è stata premiata la svizzera Jolanda Neff, tre volte iridata, che punta diritto all’oro nella specialità delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.

Con la piacevole conduzione dal palco di Stefano Ferrando è toccato a Enrico Carpani, responsabile dei servizi sportivi della Tv ticinese, illustrare le caratteristiche di Stephan Kung, iridato nell’inseguimento, impossibilitato a essere presente, allenato da uno specialista di valore quale Daniel Gisiger, mentre il giornalista Flavio Beretta ha ricordato il collega e amico Mariano Botta, giornalista e gentiluomo grande appassionato di ciclismo prematuramente scomparso nel 2013.

Carlo Croci, primo cittadino di Mendrisio ha riaffermato il valore multiplo e molteplice del binomio ciclismo-Mendrisio mentre Renzo Bordogna, in conclusione, ha voluto ringraziare i suoi valenti collaboratori, sempre sulla breccia.
E’ stata prospettata la possibilità della realizzazione di un velodromo coperto nel Ticino. E si sa che nella vicina Confederazione sovente, di solito, alle parole seguono i fatti.

E’ stato menzionato anche il giovane biker Filippo Colombo, nipote dell’ ex professionista luganese Rocco Cattaneo presente con Bellati, Ferretti, Vitali, Stiz e vari altri protagonisti del ciclismo ticinese. C’era anche Dario Nicoletti, d.s. degli juniores del V.C. Mendrisio e Nico De Lillo, giovanile italo-svizzero, molto interessato all’eventualità della realizzazione di un velodromo in Ticino…...

Con Felice Gimondi c’era l’amico Giovanni Bettineschi della bergamasca Promoeventi che si è incontrato con Paolo Frigerio di Cento Cantù e hanno parlato del prossimo Giro di Lombardia quali referenti di RCS Sport in loco che partirà da Bergamo e arriverà sul lungo Lario di Como. A salutare Nibali e il suo manager Johnny Carera, c’era lo staff di Virtual Image con Maurizio Verri e Roberto Teruzzi. Una serata piacevole, distesa, ordinata, puntuale dove si vive e rivive sempre con piacere la passione ciclistica, peculiare, di Mendrisio.

Giuseppe Figini

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