Il primo Mondiale non si scorda mai, o almeno così dicono: nel dubbio, Carlos Julian Quintero del Team Colombia avrà almeno 190 buone ragioni per non dimenticare tanto facilmente la sua prima esperienza iridata, vissuta quest’oggi, 28 Settembre, nella prova in linea elite dei Mondiali di Ponferrada, in Spagna.
Se il protagonista indiscusso del finale di corsa è stato Michal Kwiatkowski, primo Campione del Mondo polacco grazie a una splendida azione solitaria negli ultimi 10 dei 254 km di gara, sono stati i due rappresentanti del Team Colombia in gara, Miguel Angel Rubiano e lo stesso Quintero, i primi ad accendere la gara subito dopo il via.
“Il compito mio e di Miguel era proprio quello di dare il via alla fuga, per permettere ai nostri leader di rimanere al coperto, prima ci ha provato Miguel, poi io. Ed è andata bene a me,” spiega Quintero, sorridente a dispetto della fatica.
Con Quintero sono andati in avanscoperta Oleksandr Polivota (Ucraina), Zydrunas Savickas (Lituania) e Matija Kvasina (Croazia), raggiungendo oltre 15 minuti di vantaggio mentre il cielo di Ponferrada regalava il primo scroscio di pioggia di una giornata senza sole. Il recupero del gruppo è avvenuto prima sotto la spinta della Polonia, e poi sotto il pressing deciso dell’Italia, che ha riportato i battistrada a un minuto di distanza al principio dell’undicesimo giro.
A quel punto, Quintero ha rotto gli indugi e ha provato a proseguire da solo, vedendosi raggiunto qualche chilometro più tardi prima da Visconti (Italia) e Kennaugh (Gran Bretagna) e poi dal gruppo dei migliori, al termine di ben 190 km in avanscoperta.
“In effetti, 190 km di fuga non sono male per il mio debutto mondiale – prosegue Quintero – ma oggi sono contento soprattutto per essere riuscito a fare quello che mi era stato richiesto, e che volevo fare. Anche dopo essere stato ripreso dal gruppo, ho cercato di sfruttare le ultime energie a favore dei miei compagni di squadra: ho dato il massimo per meritare la fiducia riposta nei miei confronti.”
“Il Mondiale è una gara particolare, ricca di tensione. Per il pubblico e per la distanza, mi ricorda la Liegi-Bastogne-Liegi, ma il circuito di oggi era molto meno selettivo della classica belga. Nel finale noi avevamo Uran e Chaves in buona condizione, ma fare la differenza e rompere il gruppo era davvero difficile: Kwiatkowski ha fatto un grande numero.”
Fra tante novità, Quintero ha trovato a Ponferrada anche un importante elemento di familiarità: lo staff tecnico e di supporto del “suo” Team Colombia. “E’ stato importantissimo poter avere a fianco il nostro staff in questa esperienza, non soltanto perché sono ottimi professionisti ma anche per il rapporto di vera amicizia che ci lega a loro. Hanno fatto un lavoro splendido per tutte le rappresentative colombiane, e anche per questo voglio rivolgere loro un sentito ringraziamento.”
Ad attendere Quintero adesso è l’intenso finale di stagione in Italia: Milano-Torino, Giro di Lombardia, Coppa Sabatini e GP Beghelli. “La condizione c’è, e penso di averlo dimostrato: speriamo di riuscire a chiudere in bellezza con questi importanti appuntamenti,” ha concluso Quintero.
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