ALAFACI, «Corro con il mio idolo»

PROFESSIONISTI | 07/03/2014 | 07:50
Un bambino in un negozio di caramelle. Così si è sentito Eugenio Ala­faci trovandosi al fianco di cam­pioni che ha sempre ammirato in tv, nel primo ritiro della Trek Factory Racing.
Dopo due anni alla Leopard Trek Continental Team, il varesino classe ‘90 ha fatto il grande salto nel World Tour grazie alla fiducia concessagli da Luca Guercilena e dalla grande casa costruttrice americana che ha assunto la proprietà della vecchia Radioshack.
«I primi giorni in ritiro mi sembravano un sogno, ero come un turista appena arrivato in un posto bellissimo, un fan a caccia di foto e autografi, ma sia Cancellara che i fratelli Schleck sono stati subito chiari: “ora siamo compagni di squadra, quindi non dovete avere timori reverenziali nei confronti di nessuno”, hanno detto. Nella mia cameretta ho ancora il poster di Fabian quindi mi sembra ancora strana l’idea di correre alsuo  fianco. Per me è e resterà un idolo» spiega sorridente.

E ancora: «La squadra è fantastica, ho l’onore di essere al fianco di grandi campioni disponibili a insegnarmi i trucchi del mestiere, sto vivendo un’esperienza preziosa» ci ha raccontato in Argentina, dove il mese scorso ha debuttato al Tour de San Luis. Esordio vincente per il team bianco-nero grazie allo scalatore Julien Arredondo e al velocista Giacomo Nizzolo, amico fraterno di Eugenio.

«Il mio ruolo in squadra è quello di lanciare lo sprint a Giacomo. Le posizioni del treno sono: io, Hondo e lui. La squadra crede giustamente in Nizzolo perché è molto veloce e ha già dimostrato di sapersi imporre a livello internazionale. Frequentandoci anche al di fuori degli impegni di lavoro, mi viene semplice dare il centodieci per cento per lui».

Tempo da dedicare al negozio di abbigliamento aperto con il gemello Fabio a Como un anno fa Eugenio ne ha sempre meno, «mio fratello mi tiene aggiornato, gli do più supporto morale che pratico».
In programma, una stagione ricca di impegni: «Dopo Camaiore, mi aspettano Strade Bianche e GP Nobili Rubinetterie. Dopodichè tirerò un po’ il fiato prima della Vuelta a Catalunya, del Giro di Normandia e il debutto, se tutto va bene, al Giro d’Italia. Sarà un’emozione grande disputare la corsa rosa, per noi italiani si sa che è la gara dei sogni. Spero di ben figurare, di essere di supporto alla squadra, di pilotare al meglio Giacomo e, se possibile, di ritagliarmi qualche spazio personale».

di Giulia De Maio, da tuttoBICI di febbraio
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COMMENTI
Eugenio, un gran Signore
7 marzo 2014 10:58 magico47
Lo seguo nelle corse sin dalle categorie giovanili,Eugenio è un bravo ragazzo,serio,altruista,generoso e forte,a breve lo conosceranno in molti...domani 8 marzo sul percorso nella mia terra Senese... strade bianche noterete un ombrello giallo con la scritta Eugenio Alafaci Fan Club,saremo noi amici a sostenerlo in questa bellissima corsa ...un po' poco pubblicizzata da giornali e TV.
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Loriano Gragnoli nel Ciclismo dal 1971

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