ARMSTRONG: «Io un falegname, Marco unl'artista»

PROFESSIONISTI | 13/02/2014 | 12:45
In occasione del decennale della morte di Marco Pantani nessuno si esime dal dire la sua. Il rivale di sempre del Pirata Lance Armstrong lo ha voluto ricordare con una lettera pubblicata da cyclingnews.com di cui vi proponiamo i passi salienti: «Non ci siamo mai piaciuti molto, è risaputo, ce ne siamo dette di ogni sia in bici che giù dal sellino, ma sono certo che se Marco fosse ancora qui il ciclismo sarebbe uno sport migliore. Se io ero un semplice falegname, lui era un'artista. Era una persona carismatica, in bici aveva uno stile unico, era un vero combattente e per questo la gente lo amava. Più che una star lo ricordo come una rock star. Ricordo come fosse ieri l'ultima volta che parlammo faccia a faccia nel 2001 e il giorno in cui ricevetti la notizia della sua morte che mi lasciò sotto shock. Se non ci fosse stata a dividerci la nostra rivalità e la barriera linguista forse saremmo potuti anche essere amici. Se potessi tornare indietro vorrei gestire alcune relazioni in modo diverso e quella con Marco sarebbe una di queste. Il mio errore fondamentale è stato non capire che, va bene essere competitivi in gara, ma al di fuori delle competizioni siamo tutti esseri umani e tutti noi meritiamo di essere trattati con rispetto. Non do la colpa del suo triste destino al doping, la realtà è che ad ucciderlo è stata la fama e la velocità della sua vita. In Italia è passato dall'essere un Dio a perdere tutto, non è riuscito a sopportarlo. Come dovrebbero considerarlo i fans oggi? Non è semplice da dire, ha giocato seguendo le regole che seguivamo tutti all'epoca, ma cavoli ha sempre vinto. Per le sue prestazioni in bici non può che essere ammirato. Marco non è più qui tra noi, gli ultimi dieci anni sono stati lunghi e difficili. La scomparsa di Marco è stata una gran perdita non solo per quanto ha dato a questo sport ma anche per quello che avrebbe potuto dare al ciclismo oggi per aiutarlo. Per me è stato un onore aver battagliato con lui».

Clicca qui per leggere la lettera integrale in inglese.
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COMMENTI
13 febbraio 2014 19:45 foxmulder
Penso che il detto "Un buon tacer non fu mai scritto" sia stato coniato per adattarsi a situazioni come questa.

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