Ghisallo, tutto è pronto per l'arrivo del Giro

| 03/05/2006 | 00:00
Il Ghisallo, sede storica del ciclismo mondiale, è pronto ad accogliere la partenza della 21° tappa dell'89° Giro d'Italia: Museo del Ghisallo - Milano (partenza alle 13.40). L'ultima tappa del Giro 2006 lega idealmente la città natale de La Gazzetta dello Sport e delle grandi competizioni ciclistiche da essa organizzate con il colle del Ghisallo raggiunto per la prima volta nel Giro di Lombardia del 1919. Armando Cougnet (cofondatore della rosea e primo organizzatore del Giro) lo scoprì e Don Ermelindo Viganò (allora rettore del Santuario) ottenne la Bolla Pontificia che lo riconobbe come luogo di culto della Madonna Protettrice dei ciclisti. Sacro e profano ritornano ad incontrarsi sul Ghisallo nel momento in cui prende vita il Museo del Ciclismo - Madonna del Ghisallo. Una costruzione, unica nel suo genere per lo spettacolare contesto ambientale in cui è inserita e per l'emozionante memoria evocata dalle imprese ciclistiche che lo hanno visto come meta di tante competizioni, a tutti i livelli, come destinazione finale di donazioni, pellegrinaggi o frequentazioni non solo dei campioni delle due ruote, ma anche di semplici appassionati. La pietra di marmo proveniente dalle Cave di Michelangelo, in Versilia, portata per l'occasione dalla staffetta ciclistica "Tour di Michelangelo" costituita da cicloamatori della città di Freising (Baviera), dove Papa Benedetto XVI è stato Arcivescovo per diversi anni, giunge alle ore 10 in cima al Colle del Ghisallo per poter essere scolpita sul luogo. Il messaggio scolpito dedicato al Museo, inserito successivamente sulla roccia del salone centrale, rappresenta l'ultimo atto della costruzione. L'ultima pietra del Museo entra alle ore 9 in Città del Vaticano accompagnata dalla staffetta ciclistica "Tour di Michelangelo" proveniente da Freising. «Omnia Vincit Amor»‚ è il messaggio, inciso sulla pietra, che la staffetta porta in segno di devozione religiosa e di omaggio al Santo Padre per l'attesa benedizione. L'ultimazione del Museo vuole infatti essere un atto di amore per il ciclismo, nel luogo più caro allo sport delle due ruote, il Ghisallo, noto a tutti come meta spirituale e culturale. Un luogo semplice e fecondo come l'effige della Madonna del Ghisallo custodita all'interno del Santuario, venerata dal XVI° secolo a protezione dei viandanti e dal 13 ottobre 1949 eletta da Papa Pio XII° a Madonna Patrona dei ciclisti. Nella ricorrenza del 500° anniversario di costruzione della Basilica di San Pietro è la stessa pietra bianca delle Cave di Azzano (Seravezza-Versilia) a ricordare simbolicamente la materia scelta da Michelangelo per le sue insigni opere rinascimentali. E proprio dal Rinascimento che ci giungono i primi disegni di Leonardo da Vinci che richiamano il funzionamento dei primi mezzi di locomozione. La bicicletta deve molto a tutti i suoi inventori ed a quello spirito tipicamente bucolico, ben cantato da Virgilio, richiamante l'antico motto universale latino Omnia Vincit Amor‚. Il messaggio portato in Città del Vaticano attraverso Freising, Liechtenstein, Chur, San Bernardino, Bellinzona, Gavi, Madonna del Ghisallo, Forte dei Marmi, S. Vincenzo, S. Marinella, vuole riassumere anche l‚auspicio della Fondazione Museo del Ciclismo - Madonna del Ghisallo, presieduta da Fiorenzo Magni, e di quanti si sono riuniti intorno ad essa, tecnici, consiglieri, volontari e sportivi, che l'opera venga amata ed apprezzata con lo stesso spirito di conquista civile e rispettosa, sempre promosso dallo sport delle ruote. Lo spirito con cui Costante Giarardengo, sotto pioggia, vento e neve, nel 1919 passò per la prima volta sul Colle del Ghisallo e giunse con una fuga solitaria di ben 170 chilometri all'arrivo di Milano. Lo stesso spirito che, nonostante le rivalità che da Bartali e Coppi hanno caratterizzato tante sfide, anima ancora le imprese agonistiche di oggi.
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