GIUSTIZIA | 04/11/2013 | 17:41 Per il campione di ciclismo è arrivata la salita più difficile. Si è
infatti aperto nei giorni scorsi, in tribunale a Padova, davanti al
giudice Moresco e al pubblico ministero Roberti, il processo a carico di
Davide Rebellin, 42 anni, originario di Lonigo, ufficialmente residente
nel Principato di Monaco, con casa anche a Galliera Veneta. Lo
sportivo, difeso dall'avv. Tonino De Silvestri, è accusato di omessa
dichiarazione dei redditi: non avrebbe pagato allo Stato italiano 2,5
milioni di euro dal 2002 al 2007. Secondo la guardia di finanza di
Vicenza, che aveva compiuto le indagini nell'ambito dell'operazione su
scala nazionale contro le fittizie residente all'estero, l'imputato
sarebbe un campione anche nel nascondere i suoi guadagni al fisco
italiano. Come? Dichiarando di essere residente nel Principato di
Monaco, mentre più prosaicamente vive nella pianura padana. Sono qui le
sue attività, i suoi interessi, la sua vita. E pertanto è in Italia che
deve pagare le imposte. Ben più alte di quelle monegasche, detto per
inciso. La procura di Padova gli contesta l'omessa dichiarazione dei
redditi in Italia. I finanzieri negli anni scorsi, durante la
perquisizione, avevano sequestrato nella casa di Galliera una chiavetta
usb con salvata una copia in pdf di un libro venduto on-line, dal titolo
palese: «Come pagare zero tasse - I paradisi fiscali». Una guida in cui
veniva spiegato come scegliere i paradisi fiscali, cosa sono le norme
anti elusione, come costruire e gestire una società offshore e come non
finire nelle maglie del fisco. Rebellin ha sempre fatto sapere che non
ha nulla da temere e che in aula chiarirà la sua innocenza. Una
posizione sostenuta dalla difesa, secondo la quale il ciclista vicentino
che ha vinto tantissimo in carriera a Monaco ci vive a tutti gli
effetti. Gli inquirenti, invece, sono certi del contrario. I
finanzieri, infatti, sostengono che in questi anni - dal 2002 in avanti
-, Rebellin viveva in pianta stabile nel Padovano. Siro Scapin,
fruttivendolo e titolare di un market a Galliera Veneta, ha ammesso di
aver visto il campione vicentino e la moglie fare la spesa da lui spesso
in questi ultimi anni. E che il ciclista aveva un abbonamento in
palestra a Cittadella, abbonamento che mal si spartisce con chi ha
dichiarato di vivere nel Principato di Monaco dove ha la residenza
anagrafica, ma che invece vive a Galliera, al primo piano di una
villetta condivisa con i suoceri. E che si allenava spesso in bici su e
giù per Marostica. Negli anni oggetto d'indagine, lo sportivo avrebbe
incassato 5 milioni e 930 mila euro. Le fiamme gialle avevano anche
passato al setaccio i viaggi aerei e i passaggi telepass effettuati dal
ciclista. Risultato? Solo il due per cento dei voli effettuati in questi
anni da Davide Rebellin aveva come destinazione Nizza; il resto
aeroporti veneti. Sul fronte del telepass l'82 per cento delle partenze e
degli arrivi aveva come riferimento caselli italiani (per lo più
veneti), mentre solo il sette per cento dei viaggi effettuati in auto
negli anni sotto esame avevano interessato il valico con la Francia. La
corrispondenza della sua storica squadra gli veniva spedita a Galliera.
Per gli inquirenti questo vuol dire che Rebellin ha scelto il Principato
per comodità fiscali. Il processo è stato aggiornato all'aprile
dell'anno prossimo, quando saranno ascoltati i testimoni della pubblica
accusa, mentre per quelli della difesa è stata fissata la data del 10
luglio. L'imputato assicura di essersi comportato con correttezza.
Certo di vincere l'ennesima gara. (D.N.)
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