
Una
manciata di secondi, 9 per l’esattezza, conquistati nella cronometro a squadre
della prima tappa a Fino del Monte sono stati essenziali per incoronare il
campione italiano Umberto Orsini della Polisportiva Monsummanese, sul gradino
più alto del podio dell’edizione 2012 della 3 GiorniOrobica, la corsa a tappe
nazionale per la categoria juniores, come sempre esemplarmente organizzata dal
Team 2003. Il toscano è stato abile e determinato a respingere l’assalto di
Giacomo Peroni (Assali Stefen Gs Cadidavid) che non è riuscito a rosicchiare
nulla allo svantaggio accumulato nella cronosquadre. Andiamo quindi a conoscere
meglio il giovane promettente corridore toscano giunto alla quinta affermazione
stagionale. Umberto Orsini, classe 1994, è già un nome noto nel panorama del
ciclismo giovanile italiano non solo perché ha vinto quest’anno il tricolore a
Sant’Orsola Terme in Trentino, ma soprattutto perché è “nipote d’arte”, essendo
il figlio della sorella di Andrea Tafi, l’ex professionista vincitore di
classiche del rango della Parigi-Roubaix, Giro delle Fiandre e Giro di
Lombardia . Orsini è al quinto anno di ragioneria a Empoli e vive a Santa Croce
sull’Arno, in provincia di Pisa, con papà Roberto 53 anni che lavora in una
conceria a Santa Croce, mamma Mara di 57 anni, anche lei impegnata in una
conceria, e due fratelli che non hanno mai praticato il ciclismo ma solo il
calcio: Dario di 29 anni e Diego di 22. “Ho cominciato a sei anni nei
Giovanissimi tra i G1, vedendo zio Andrea in televisione mi è venuta la voglia
e ho cominciato subito col ciclismo senza passare per altri sport – racconta
Orsini, proprio un ragazzo “a modino” come si dice dalle sue parti, che quando
inforca la bicicletta però tira fuori grinta e determinazione -. Alla prima
gara che ho fatto, a Livorno città, ho subito vinto e poi tutti gli anni
qualche successo l’ho sempre portato a casa. Mi piacciono i corridori che vanno
forte nelle corse a tappe, gli attaccanti, gli scalatori, i tipi alla Contador
tanto per chiarire”. Orsini presa la maglia alla seconda tappa l’ha conservata
fino alla fine con una gara attenta e giudiziosa. “Anche
nell’ultima tappa pianeggiante c’è stato da soffrire - racconta il campione
d’Italia -: era un circuito pieno di curve e bisognava stare attenti per
evitare rischi, bisognava stare sempre davanti ed è stato molto faticoso anche
perché abbiamo fatto una media altissima. Negli ultimi dieci chilometri mi sono
messo in quarta posizione per evitare cadute, e in effetti poi la caduta c’è
stata e per fortuna io ne sono rimasto fuori”. Dopo il tricolore anche la
vittoria in una corsa a tappe nazionale come la 3 GiorniOrobica che è sempre
stata una gara griffata da nomi che poi hanno fatto, e stanno facendo,
un’ottima carriera tra i professionisti come Francesco Gavazzi, Eros Capecchi,
Stefano Locatelli, Fabio Felline. Ne esci fortificato da questa esperienza e
dalla vittoria… “Sì, è stata una bella corsa, devo ringraziare tutti i miei
compagni perché questo giro l’ho vinto grazie a loro”. Un 2012 da incorniciare
dunque per il santacrocese, merito suo e anche della Patrona dei ciclisti…
“Quando sono andato al Santuario del Ghisallo - confida Umberto - ho comprato
la medaglietta che raffigura
Valerio Zeccato
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.