| 31/03/2005 | 00:00 Martedì lo aveva anticipato ai cronisti francesi, ieri lo ha confermato anche a Pier Bergonzi, prima firma ciclistica de La Gazzetta dello Sport e suo amico da sempre: Lance Armstrong sta meditando il ritiro ed è probabile che annunci questa sua decisione il prossimo 18 aprile, in Georgia, data per la quale ha convocato una conferenza stampa.
Il progetto del texano sarebbe quello di disputare il Tour de France inseguendo il settimo successo consecutivo e poi chiudere la sua carriera, tornando così negli States per vivere una vita più tranquilla rispetto a quella attuale e soprattutto seguire la crescita dei suoi tre figli.
«Ancora quattro mesi e poi chiudo...»: è questa la frase che Lance ha confidato ieri a Bergonzi e che non lascia molti dubbi circa le sue intenzioni.
Armstrong è in Europa dal 4 marzo, antivigilia della Parigi-Nizza, sua prima gara di stagione, nella quale si è ritirato dopo sole tre tappe e soprattutto dopo il prologo più deludente di tutta la sua vita (140°). da allora il texano è volato in Spagna, nella regione di Gerona, dove possiede una casa e dove tutta la Discovery Channel ha la sua base operativa, ed ha iniziato a concentrarsi sugli allenamenti e sulla bicicletta, metodico e preciso come solo lui sa essere. Ma i figli sono lontani, Sheryl Crow non sempre riesce ad essere accanto a lui ed il cowboy non fa nulla per nascondere il suo lato umano. Così è nata l'idea del ritiro.
Ieri, poi, Armstrong è stato a Lucca per una deposizione spontanea raccolta dal magistrato Giuseppe Quattrocchi, che ha aperto un dossier sulla vicenda dell'inseguimento di lance a Simenoni durante l'ultimo Tour de France.
«Gli ho detto la verità. Gli ho raccontato nei dettagli come sono andate le cose e cosa ho realmente detto a Simeoni. Ho raccontato semplicemente e correttamente la verità».
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