
La stagione agonistica professionistica sta entrando nel vivo e anche la preparazione degli amatori inizia a farsi più intensa. Le ore di luce aumentano e permettono a tanti appassionati praticanti di ritagliarsi un po' di tempo in sella prima o dopo l'orario di lavoro.
Con l'imminente arrivo della primavera è importante ricordare a tutti quanto sia fondamentale pedalare in sicurezza su ogni terreno e in ogni condizione climatica, evitando rischi per la pelle.
Uno studio condotto da Heliocare, brand leader nella fotoprotezione dermatologica di Cantabria Labs, ha rivelato che solo il 18% degli italiani applica la protezione solare con la frequenza corretta, ogni due ore, come raccomandato dagli esperti. Questo dato è particolarmente preoccupante per chi pratica sport all’aria aperta, come il ciclismo, poiché una prolungata esposizione ai raggi UV senza protezione adeguata aumenta il rischio di danni cutanei, rughe precoci e tumori della pelle.
A peggiorare la situazione, molti sportivi sottovalutano i rischi legati alla sudorazione. Il dottor Massimo Milani, direttore medico di Cantabria Labs Difa Cooper, spiega: «Il sudore aumenta del 15% il rischio di ustioni alla pelle. Questo per una questione chimica: il sudore rende la pelle meno capace di riflettere i raggi del sole».
Se una giornata di sole ci fa spuntare il sorriso perché ci permette di allenarci con una temperatura gradevole, via via che andremo a scoprirci da manicotti e gambali dovremo tutelare l’organo più esteso del nostro corpo, anche per farlo invecchiare il più lentamente possibile. Non basta proteggersi solo quando si va al mare o in montagna: chi passa ore in bicicletta dovrebbe applicare sempre un solare ad ampio spettro, soprattutto su viso, braccia e gambe, le parti più esposte.
La ricerca Heliocare ha evidenziato che ogni persona acquista in media solo due confezioni di protezione solare all’anno, un quantitativo insufficiente per garantire un’adeguata protezione cutanea. Considerando che il ciclismo prevede allenamenti lunghi e ripetuti nel tempo, il consumo di solari dovrebbe essere decisamente più alto.
Inoltre, molti ciclisti non sanno che la protezione solare non ostacola l’abbronzatura, un falso mito che frena l’utilizzo costante dei solari. Il 58% degli italiani è consapevole di questo, ma c’è ancora molta strada da fare per sensibilizzare chi pratica sport outdoor.
Sole e sport rappresentano un potente mix di benessere poiché l’attività fisica all’aria aperta permette di fare il pieno di vitamina D, indispensabile per il buon funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia, lo sforzo fisico prolungato può indebolire l’epidermide, rendendola più sensibile alle irritazioni, che possono peggiorare con l’esposizione al sole».
A questo proposito, il dottor Milani sottolinea che: «Chi pratica uno sport come il ciclismo deve assolutamente utilizzare la fotoprotezione topica, affiancandola a integratori specifici per la protezione solare. Il protettore in stick di Cantabria Labs Difa Cooper, del resto è ideale per gli sportivi, perchè può essere facilmente portato nella taschina della maglia e riapplicato durante l’uscita in bicicletta».
L’importante è che i prodotti utilizzati siano di qualità e certificati, come quelli di Heliocare, già scelti dai calciatori del Real Madrid e pronti a conquistare il gruppo di chi pedala in sicurezza. La fotoprotezione è il primo passo per godersi al massimo la stagione ciclistica senza rischi per la pelle.
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