Dopo avervi presentato
Isolmant,
Mendelspeck e
Top Girls per l'imminente stagione, continua il nostro viaggio all'interno delle Continental femminili italiane con la
BTC Ljubljana Zhiraf, formazione marchigiana nata nel 2016 a Loreto come Born to Win, che si fece notare al Giro Donne del 2021 con la fuga di Anastasia Carbonari nella terzultima tappa da San Vendemiano a Mortegliano (ripresa a quasi 7 chilometri dall'arrivo dopo una lunga iniziativa solitaria) ed è cresciuta successivamente sia con la sinergia col team Zhiraf di Andrea Carlesi (da due anni) sia con appassionati sponsor come le tornerie meccaniche Ambedo, di Offida, e (dall'anno scorso) BTC City, centro commerciale e d'intrattenimento della capitale slovena. Ci piace ricordare come la Born to Win, guidata da Roberto Baldoni, nel 2019 sia stata la squadra che ha accolto Claudia Cretti nel suo approdo al paraciclismo dopo il grave incidente di due anni prima.
Venendo al presente di questa società: i più avvezzi alle vicende femminili si ricorderanno BTC al fianco della Alè nel 2020 e 2021, prima che il titolo sportivo venisse rilevato dalla UAE. Determinato a rimaner presente nel ciclismo femminile italiano, lo sponsor di Lubiana ha trovato nel 2024 un nuovo partner nella Born to Win, con annesso cambio-nome del team. Un'unione di forze che ha portato i suoi frutti, con un totale di 22 vittorie tra strada, pista e gravel, tra cui spiccano il Gran Premio di Belgrado e i campionati bielorussi strada di Hanna Tserakh, la San Gabriel Gold Race nel trevigiano di Lara Crestanello (vedi foto, sx) e i notevoli risultati di Giada Borghesi (sorella della Letizia della EF) vincitrice della tappa inaugurale del Giro del Mediterraneo e dei campionati italiani gravel, più piazzamenti continui che l'hanno portata al salto nel World Tour in Human Powered Health già a luglio.
A ciò si aggiungono, ad esempio, le convocazioni della veterana Urska Pintar a Olimpiadi e Mondiali, della già citata Tserakh a Parigi e della campionessa nazionale greca Argyro Milaki a Zurigo, e tornando per un attimo al paraciclismo, il ruolo da guida di Giorgia Serena per il successo di Beatrice Cal nei campionati italiani tandem in mountain bike. Per di più, ai tricolori gravel di Golferenzo (vedi foto, dx) è stata doppietta per la BTC Ljubljana Zhiraf poiché dietro a Giada Borghesi si è piazzata Carlotta Borello, a conferma della vocazione multidisciplinare di questo team, che nel 2022 e 2023 ha avuto tra le proprie file pure Sara Casasola, oggi tra le grandi del ciclocross.
E il 2025? In attesa del loro ritiro "casalingo" nelle Marche, abbiamo fatto il punto della situazione insieme al presidente Baldoni e al direttore sportivo Giuseppe Lanzoni, proveniente dalla UAE femminile e abituato a plasmare talenti nella sua lunghissima militanza con le strutture di Fanini, poi Inpa e Alè Cipollini. In ammiraglia Lanzoni si dividerà il lavoro coi confermati Samuel Agostinelli e Gorazd Penko, a rispecchiare una commistione italo-slovena che si riflette anche in altre aree dello staff, come i meccanici: Armando Montolmo e Matej Habinic. Tra i massaggiatori, invece, insieme a Federico Filippi troviamo la kazaka Elena Sklyarova, mamma della Yelizaveta giovane atleta della squadra.
Ecco, il roster. Ferma restando la possibilità di ampliamenti nelle prossime settimane, rispetto ai 19 elementi della scorsa stagione adesso ne troviamo 14: Gemma Sernissi (2000, dalla K2) Carlotta Uber (2001, confermata) Noemi Eremita (2002, dalla Mendelspeck) Lara Crestanello (2002, confermata) Giorgia Serena (2004, confermata) Tanya Donati (2005, dalla Biesse Carrera) Camilla Lazzari (2005, dalla Breganze Cicloclub 96) Anastasia Carbonari (1999, ciclisticamente lettone per parte di madre, ma marchigianissima, al secondo rientro in questa squadra dopo le esperienze in Aromitalia Vaiano e Valcar-UAE) la russa Diana Klimova (1996, confermata) la kazaka Yelizaveta Sklyarova (2005, confermata) le slovene Hana Zumer (2001, confermata) Spela Colnar (2004, confermata) e le 2006, quindi provenienti dalla categoria Juniores, Sara Pestotnik ed Ema Modbersic.
Parola ai nostri due intervistati:
Pres. Roberto Baldoni
«Già mantenere il livello di calendario internazionale e prestazioni consistenti dell'annata appena trascorsa sarebbe un bell'obiettivo. Abbiamo 3-4 atlete davvero interessanti e ce la metteremo tutta per trovare una "nuova Borghesi": non sarà facile, ma perché non sognare, ad esempio, con una Carbonari? Nonostante alcune richieste dall'estero Anastasia ha deciso di tornare qui, in un ambiente dove gode di massima fiducia, per ritrovare la serenità che possa permetterle di riguadagnare il World Tour. Non ho la "gelosia" di tenerla ha tutti i costi, ciò a cui tengo di più è riportarla dove merita. Quanto alle gare, tra quelle cerchiate sul calendario ci sono delle internazionali italiane come Mediterraneo, Ponente e Liberazione, ma spero che la Coupe de France vinta dalla Borghesi lo scorso anno ci apra sempre di più la porta delle gare francesi, come Bretagne, Pyrénées, Morbihan. E poi, al Tour Femmes una Continental devono pur invitarla (sorride, ndr)... battute a parte, sarebbe bello naturalmente guadagnarci l'invito al Giro Women: nel 2024 siamo stati il team italiano col maggior punteggio UCI World Tour.»
DS Giuseppe Lanzoni
«Abbiamo una rosa completa per le gare miste, ci manca la velocista pura ma abbiamo una Crestanello che allo sprint ristretto può lottare per il podio quasi ovunque. Di una "diesse in corsa" come Carbonari abbiamo già detto, in generale ho visto un gruppo entusiasta, consapevole, e super-motivato per correre all'attacco. Un emblema in tal senso è Eremita, modello di lavoro e concentrazione, così come vedo molto forte Sernissi se riuscirà a superare tutti i problemi fisici. Poi c'è un autentico jolly come la Uber, una scalatrice che ricorda molto la Realini: ha proprio il gusto per la fatica in salita, ai limiti del sadismo verso se stessa, c'è da lavorare un po' sulla tecnica ma quando ci parlo è più lei a caricare me che non il contrario! Al di là dei singoli, però, è fondamentale fare gruppo. E non è una frase fatta: viviamo in un ciclismo robotico e in un mondo che fatica a comunicare realmente tra le persone. Tutto questo ammetto che mi spaventa, personalmente cerco di parlare, parlare, parlare. A voce, e non solo di gare e allenamenti. La mente è il 40% di una ciclista.»
A chiosa di tutto ciò, c'è un pensiero che emerge a gran voce dalle parole di Baldoni e Lanzoni: «Allestire una rosa competitiva per una Continental è sempre più difficile. L'equiparazione delle categorie femminili con quelle maschili è avvenuta troppo velocemente, tre quarti delle atlete non erano ancora pronte. Per cercare di rinforzare e completare gli organici le grandi squadre professionistiche chiamano le ragazze della nostra categoria appena fanno due-tre piazzamenti, loro chiaramente sognano i massimi livelli e squadre come noi ormai sono l'ultima scelta. In più non è facile programmare perché dipendiamo molto dagli inviti che riceviamo, e fino al mese prima della gara difficile sappiamo se parteciperemo o meno. Quello che cercheremo di trasmettere alle atlete sarà soprattutto la grinta che competere contro avversarie "avvantaggiate" deve darci. E magari riuscire a far compiere loro il salto di qualità insieme a noi, passando Professional noi stessi in un futuro non troppo lontano...»
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