Quella conclusa qualche settimana è stata finora la migliore stagione da professionista di Manuele Tarozzi. Il portacolori della VF Group - Bardiani CSF – Faizanè ha terminato, infatti, la sua terza annata tra i grandi del pedale con due vittorie (la terza tappa del Tour of Qinghai Lake e la sesta frazione del Tour de Langkawi) e sette top 10 complessive in 81 giorni corsa, numeri questi che il classe 1998 di Faenza (risultato il corridore con più chilometri in fuga del 2024) non aveva mai fatto registrare e dai quali, con ancora più determinazione, ripartirà l’anno prossimo per provare ulteriormente a migliorarsi.
Nel frattempo, noi lo abbiamo sentito per capire come ha vissuto le ultime settimane, come sta vivendo la preparazione e come trascorrerà le feste.
Come è andato il training camp? Che ambiente c’è e che lavori state facendo?
“Abbiamo smesso più o meno tutti di andare in bici a fine ottobre e abbiamo ricominciato non da molto perciò adesso facciamo 4-5 ore senza grandissimi lavori. Questo alla fine è il momento più importante del ritiro perché tra un mese, più o meno, staremo già correndo. L’atmosfera in squadra è come l'anno scorso, perché qui non è cambiato praticamente niente (sono andati via in due), ci si conosce tutti ed tutto è più facile, più bello rispetto a quando sono passato io due anni fa. Non sono venuti i nuovi juniores perché hanno la scuola ma ci sono i colombiani”.
Programmi per Natale e Capodanno? Ti sei mai concesso o ti concedi di solito qualche sfizio?
“Abbiamo finito ieri il ritiro, siamo tornati finalmente a casa per Natale, il 28 avrò la cena del fan club e poi attorno all’8 o al 9, qualcuno prima, qualcuno dopo, voleremo di nuovo tutti in Spagna. Sfizio? A Natale e Capodanno non si guarda in faccia nessuno. Sei in vacanza dopotutto. So che c’è gente fissata da questo punto di vista, ma io non mi sono mai posto problemi. Magari, ecco, invece di mangiare tre piatti di cappelletti in brodo, che da noi in Romagna si fanno sempre per Natale, ne mangi uno ma non è quello a fare la differenza”.
Parlando del nuovo anno, hai già un’idea dei tuoi programmi?
“Da quello che sappiamo adesso, correremo a Maiorca (quindi fra circa un mese) e poi faremo la Valenciana. Più o meno, il calendario sarà sempre lo stesso. Adesso la squadra non ha ancora stilato un programma definitivo perché come ogni anno dobbiamo aspettare gli inviti. Una corsa dove mi piacerebbe tornare per far bene? Direi la Coppi e Bartali (dove nel 2024 ha conquistato la maglia di miglior scalatore, ndr) perché passa vicino casa mia e poi, come tutti gli italiani, il Giro d'Italia, dove sarebbe bello vincere una tappa ma quello penso lo sognino in tanti”.
Come hai trascorso il periodo lontano dalla bici? Dove sei stato?
“Ho fatto venti giorni alle Seychelles ed è stato il mio viaggio di nozze perché quest'anno mi ero sposato a giugno e, visto il periodo, sapevamo già che non l’avremmo potuto fare in quel momento. Due settimane dopo il matrimonio, infatti, sono partito per il Qinghai Lake. Abbiamo quindi deciso di recuperare a fine stagione: di solito ho sempre fatto tre, quattro giorni, massimo una settimana, non di più, mentre quest'anno abbiamo allungato di due settimane. Abbiamo trovato bel tempo e, se vuoi stare al mare, è il posto perfetto: la vegetazione arriva fino alla spiaggia, fa caldo ma alla sera si sta bene…bello”.
Se dovessimo fare un bilancio generale del tuo 2024 invece?
“La mia stagione è stata positiva, sono contento di quanto fatto. Forse mi aspettavo qualcosina di più ma ho vinto due corse quindi, tutto sommato, posso ritenermi soddisfatto. I tanti chilometri in fuga? Mi muovo così perché attualmente vedo che non ho ancora il ritmo dei migliori quindi anticipo nella speranza che il gruppo dorma e sbagli i calcoli per poi giocarmela in un gruppetto. Per ora ho sempre corso così”.
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