Alla Notte degli Oscar tuttoBICI 2024 brillerà l'iride grazie a Lorenzo Mark Finn, campione del mondo Junior che ha meritato l'Oscar tuttoBICI Gran Premio UAE Emirates. Il ligure del Team Gremke Auto Eder ha sbaragliato il campo costringendo alla resa Enea Sambinello della Vangi Il Pirata Sama Ricambi e Andrea Bessega della Borgo Molino Vigna Fiorita. Quest'anno il 17enne ligure ha dominato la stagione con 10 successi, tutti di peso, e ha fatto incetta di (meritati) premi, ma non essendo un attore una statuetta come miglior protagonista non avrebbe mai pensato di metterla in bacheca.
Questa stagione è il miglior film che potessi girare?
«Direi di sì, a conti fatti è andata molto bene e questo Oscar ne è la prova. L'inizio non è stato da incorniciare perché ad aprile all'Eroica mi sono rotto la clavicola ma dai Campionati Italiani (si è imposto sia a cronometro che nella prova in linea, ndr) in poi tutto è andato per il giusto verso. Se fossi riuscito a vincere anche il Giro della Lunigiana sarebbe stato proprio un anno perfetto, ma visto come si è concluso sono molto soddisfatto».
Aver indossato la maglia iridata ti ha cambiato?
«Io sono il ragazzo di sempre, oggi mi ritrovo con molte più richieste di interviste e partecipazione ad eventi ma sono tranquillo. Continuo ad essere un atleta e studente, che sa che deve portare a termine il Liceo Scientifico "Leonardo Da Vinci" di Genova e rimettersi al lavoro in vista della prossima stagione. Dalla bici ho staccato per almeno tre settimane piene, ho ripreso a inizio novembre. Già a dicembre c'è in programma un ritiro con la squadra a Maiorca, ci riuniremo altri dieci giorni a gennaio e poi sarà tempo di riattaccare il numero alla schiena».
Il titolo che hai fatto tuo quest'anno nel 2013 a Firenze è stato di Mathieu Van der Poel e nel 2018 a Innsbruck di Remco Evenepoel.
«Beh, l'albo d'oro dei mondiali parla da sé. A me fa piacere esserci con il mio nome, ma vuol dire tutto e niente in ottica futura. Solo il tempo e la strada diranno se potrò essere paragonato a campioni già affermati. Sogno un giorno di passare professionista e di presentarmi al via del Tour de France. Penso alla partecipazione e non alla vittoria perché è qualcosa di ancora lontano e voglio restare con i piedi per terra. Per ora mi godo il mio processo di crescita con il supporto prezioso della mia famiglia e della squadra in cui sto crescendo. Per migliorare quanto fatto finora dovrò continuare a lavorare, la strada intrapresa finora sembra quella giusta».
Decisamente. Nel 2025 non indosserai la maglia iridata, ma sarai comunque un osservato speciale...
«Sì, la Red Bull - BORA - hansgrohe Rookies (vivaio della squadra professionistica, per cui aveva firmato già prima del successo mondiale di Zurigo, ndr) non mi mette pressione. Le aspettative vengono soprattutto da me, ci sono, ma bene o male tornerò a confrontarmi con i corridori con cui ho avuto a che fare quest'anno o due anni fa. Non ho ancora in mano il calendario ufficiale, ma dovrei iniziare il 2025 dalla Challange Maiorca a fine gennaio per poi disputare le più importanti corse di categoria che seguiranno».
Sai che alcuni dei più giovani premiati che abbiamo intervistato nei giorni scorsi ti indicano già come un modello da seguire?
«Sentirlo mi fa un effetto strano, ma è bello che mi vedano come una fonte di ispirazione. Consiglio loro di divertirsi, è l'unico “segreto” per riuscire. Da Esordienti e Allievi non ha senso stressarsi e pensare troppo a quello che si mangia, non dovremmo farci troppi pensieri neanche noi da Junior e Under 23, figurarsi loro. Io ho cominciato a uscire in bici con papà la domenica quando praticavo calcio e tennis, sport che ho abbandonato per un dolore di crescita al ginocchio. Correre a piedi mi creava sofferenza, andare in bici mi metteva il sorriso e così la scelta è venuta naturale. Da Esordiente faticavo a finire le gare, poi man mano mi sono sviluppato fisicamente e sono migliorato, ma l'inizio non è stato facile, anche perché dopo poco è scoppiata la pandemia... Il mio campione di riferimento? Geraint Thomas perchè mi sono appassionato seguendo il Tour de France da lui vinto nel 2018 e mi piace come personaggio anche giù dalla bici».
A dicembre compirai 18 anni, come festeggerai?
«Non ci ho ancora pensato. Probabilmente con gli amici, magari mangiando un buon hamburger di qualità con le patatine, un piatto a me sempre gradito. Mamma Chiara e papà Peter (di nazionalità inglese, ndr) con cui vivo ad Avegno, sopra Recco, in provincia di Genova, mi hanno già organizzato una bella festa a sorpresa a fine stagione e tante altre cerimonie sono seguite per celebrare la maglia iridata. Io non sono uno da serate pazze, ma sarò felice di festeggiare con tutti voi alla Notte degli Oscar tuttoBICI».
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ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI JUNIORES
1995 Valentino China
1996 Claudio Astolfi
1997 Crescenzo D’Amore
1998 Filippo Pozzato
1999 Damiano Cunego
2000 Antonio Bucciero
2001 Andrea Luppino
2002 Vincenzo Nibali
2003 Valerio Agnoli
2004 Eros Capecchi
2005 Jacopo Guarnieri
2006 Diego Ulissi
2007 Diego Ulissi
2008 Fabio Felline
2009 Luca Wackermann
2010 Paolo Simion
2011 Valerio Conti
2012 Umberto Orsini
2013 Simone Velasco
2014 Edoardo Affini
2015 Daniel Savini
2016 Alessandro Covi
2017 Michele Gazzoli
2018 Andrea Piccolo
2019 Andrea Piccolo
2020 Andrea Montoli
2021 Manuel Oioli
2022 Matteo Scalco
2023 Simone Gualdi
2024 Lorenzo Mark FINN