Sapere quanto guadagna un calciatore o un tennista non è molto difficile perché i dettagli delle trattative in qualche modo escono dagli studi dei procuratori e delle squadre e spesso ci sono conferenze stampa quando si parla di grandi nomi. Nel caso del ciclismo i dati sono più riservati e comunque gli importi conosciuti sono sempre lordi, perché la nazione di residenza dell’atleta influisce notevolmente sulla tassazione dei soldi ricevuti.
Nella storia del ciclismo, il primo corridore a guadagnare cifre da capogiro è stato Greg Lemond e poi con l’epoca Armstrong c’è stato un ulteriore incremento remunerativo. Ma non tutti hanno raggiunto le cifre dei due americani e Contador, ad esempio, da corridore non è riuscito a superare i loro contratti che si aggiravano sugli odierni 4 milioni di euro. Per arrivare ad un altro piccolo scatto in avanti, dobbiamo arrivare a Peter Sagan, che con i suoi tre titoli mondiali è riuscito a salire ancora nelle quotazioni arrivando a 6 milioni di euro.
La differenza veramente importante, è arrivata però con l’era Pogacar che, in base alle dichiarazioni del numero uno della UAE Emirates Mauro Gianetti, ha rinnovato il suo contratto per 8 milioni di euro diventando così il corridore più pagato del ciclismo.
Pogacar vive a Montecarlo, dove la tassazione dei soldi, è sicuramente diversa rispetto a Italia, Francia, Germania o Slovenia, quindi il suo compenso lordo, al netto non perde molto. E come lui Roglic, mentre Vingegaard ha scelto la Svizzera.
Quando si parla di 8 milioni di euro, non bisogna pensare che siano tutti versati dalla squadra, ma una parte arriva da un investitore privato e nel suo caso si tratta del produttore di biciclette Colnago, oggi di proprietà del un fondo Chimera Investments Llccon sede ad Abu Dhabi. Non è una pratica inusuale questa e nel ciclismo, è una modalità abbastanza comune per pagare parte del compenso dei corridori.
Anche il costruttore di bici statunitense Specialized aveva già fatto lo stesso con Alberto Contador pagando 2 milioni all'anno al corridore spagnolo, mentre il suo team Saxo Bank aggiungeva 2,5 milioni. Anche per Remco Evenepoel si ipotizza una formula di pagamento simile con la sua Soudal Quick-Step, che come sponsor tecnico ha sempre Specialized: secondo alcune fonti, il suo stipendio annuo sarebbe salito a 5 milioni di euro, ma questo dato non è stato confermato ufficialmente da nessun membro della squadra.
Oggi le squadre cercano di difendere i corridori di punta e per farlo mettono delle clausole con penali esorbitanti in caso di interruzione di contratto. Ad esempio, se qualcuno volesse prendere Pogacar prima del 2030 dovrà versare all’UAE Emirates una somma di 200 milioni di euro. Un importo veramente impressionante, se si pensa alla penale richiesta nel 2010 per Fabian Cancellara: per lo svizzero bastavano 3 milioni di euro, così come bastano 10 milioni di euro per prendere Evenepoel prima del 2026.
Va poi detto che un corridore da grandi corse a tappe - Giro, Tour e Vuelta - ha una quotazione superiore ai corridori da Classiche e oltre ai soldi del contratto, una fetta importante arriva dai premi ricevuti per le vittorie.
Naturalmente queste sono cifre che si muovono tra i migliori corridori al mondo, mentre in gruppo si scende a quote molto più basse e quando si parla di donne, anche le migliori non superano i 500 mila euro a stagione, eccezione fatta per Demi Vollering, prima ciclista a superare il milione di euro, mentre Lotte Kopecky, che ha appena rinnovato il suo contratto fino al 2028, si muove su cifre molto inferiori.
Poi ci sono quei corridori, come Froome, che continuano a guadagnare 5 milioni di euro a stagione, nonostante la mancanza di vittorie, ma questo è un caso del tutto particolare e forse anche unico. Il britannico nel 2010 firmò un contratto con la Sky per 92.000 euro. Nel 2012 come gregario di Bradley Wiggins guadagnò 875.000 euro e nel 2014, dopo la sua prima vittoria al Tour, la somma era salita a 1,5 milioni di euro.
Le squadre che possono pagare meglio i loro corridori e non solo i capitani, sono UAE, Visma-Lease a Bike, Red Bull-Bora-Hansgrohe, Lidl-Trek, Israel-Premier-Tech e INEOS Grenadiers. Per cui non è difficile immaginare, che Primoz Roglic, Van Aert, Vingegaard e Pidcock siano tra i ciclisti più pagati. Passando alla Red Bull – Bora Hansgrohe Roglic ha firmato un contratto che supera i 4,5 milioni di euro all’anno e dovrebbe essere di poco più alto rispetto ai suoi avversari, che invece si attestano intorno ai 4. Un po’ più basso lo stipendio del britannico Pidcock che si aggira intorno ai 2,8 milioni di euro all’anno, che è preceduto dal suo compagno di squadra Geraint Thomas, che supera i tre milioni.
C’è poi la tassazione sui premi che ha comunque una sua importanza. Per esempio, la Cina è il paese con la tassazione più alta ed è per questo che al Tour del Guangxi il mese scorso molti corridori hanno preferito non partecipare.
Nel conteggio ovviamente un ruolo importante ce l'hanno i vari sponsor personali di ogni corridore, ma esiste un’altra quota importante e poco presa in considerazione che invece arriva dai social network. Oggi ogni corridore posta immagini delle gare, mentre si allena o anche della vita privata e il numero di follower equivale ad un valore che si traduce in soldi. Pogacar ha 2 milioni di follower, Remco 1, per Van Aert sono 1,1 e 1,2 per Van der Poel, mentre 800 mila sono quelli Jonas Vingegaard.
Pertanto è anche possibile immaginare, che tutti gli importi fino ad ora elencati siano per difetto e che gli 8 milioni di euro di Pogacar, o i 4 di Van Aert e Van der Poel, alla fine siano solo la parte più importante di un totale che per chiunque è difficile quantificare.