L’impresa iridata di Zurigo ha permesso a Tadej Pogacar di diventare il terzo ciclista in grado di vincere nella stessa stagione Giro d’Italia, Tour de France e Campionato del Mondo e di eguagliare quanto fatto nel 1974 dal belga Eddy Merckx e nel 1987 dall’irlandese Stephen Roche. Il fuoriclasse sloveno nel 2024 ha messo la firma anche sulla Liegi-Bastogne-Liegi e diventa quindi il primo in assoluto ad aggiudicarsi nello stesso anno due Grandi Giri, il Mondiale e una Classica Monumento.
Pogacar ha festeggiato il trionfo numero 23 in questa memorabile stagione ed è il 73° corridore nella storia a salire sul tetto del mondo. Per la Slovenia si tratta del primo trionfo iridato di sempre. Sono così diventate 18 le nazioni con almeno un titolo mondiale, mentre l’australiano O’Connor (2°) è il 179° ciclista a salire sul podio nella storia della competizione.
E l’Italia? Per trovare un risultato peggiore bisogna tornare al 1950 quando nessuno dei nostri aveva portato a termine la corsa. Mai, invece, contando i Mondiali in cui almeno un azzurro è giunto al traguardo, è stato necessario scorrere l’ordine d’arrivo fino al 25° posto per trovare il primo italiano (ieri Ciccone). Peggiorata l'edizione 2015, in cui il miglior piazzamento era stato il 18° posto di Nizzolo.
La striscia senza vittorie italiane nella gara regina dei Mondiali è lunga 16 anni (dal trionfo firmato Ballan nel 2008), ma il dato statistico più negativo della prova di ieri è che davanti al miglior italiano si sono classificati corridori rappresentanti di 15 nazioni: Slovenia, Australia, Olanda, Lettonia, Belgio, Svizzera, Irlanda, Spagna, Stati Uniti, Francia, Danimarca, Norvegia, Germania, Gran Bretagna e Repubblica Ceca.
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