Ci hanno provato, hanno azzardato partendo fortissimo, ma alla fine il quartetto azzurro femminile si è dovuto inchinare alla Gran Bretagna, dovendosi accontentare di un 4° posto che non lascia mai troppo contenti. Dopo pianti e abbracci, le ragazze si sono presentate ai nostri microfoni a testa altissima, consce di aver dato tutto quello che avevano.
«Ho già fatto un po’ di pianti, spero di averli finiti - ci dice Vittoria Guazzini con voce tremolante per l'emozione quando arriva in zona mista per le interviste -. Siamo dispiaciute ma abbiamo dato il massimo, dobbiamo essere orgogliose di quello che abbiamo fatto. Voglio ringraziare tutti coloro che ruotano attorno alla Nazionale, sono stati fantastici. Tra di noi siamo come sorelle, discutiamo e parliamo come se ci conoscessimo da quando siamo nate. Abbiamo fatto la gara che dovevamo fare, col tempo che avevano fatto in semifinale sapevamo di dover partire forte. Ci siamo galvanizzate vedendo i ragazzi, che avevamo già ammirato a Tokyo, ma purtroppo non è bastato. Sapevamo che avremmo sofferto alla fine, ma in una finale si balla… e alla fine abbiamo accusato il colpo, ci sono mancati 700 metri. A Tokyo dicevamo ‘puntiamo a Parigi’, ora ci tocca dire ‘puntiamo a Los Angeles’… però abbiamo fatto tutto il possibile, bisogna fare i complimenti alle avversarie».
Subito dopo l'arrivo Elisa Balsamo è scoppiata in un pianto a dirotto, a testimoniare quanto ci tenesse a questo quartetto: «Mi sento molto responsabile per questo gruppo, ho fatto le qualificazioni per Rio. Abbiamo fatto tutto il possibile, il 110% lo abbiamo messo in pista. Andare così vicino a un sogno e non riuscire a realizzarlo dispiace davvero tanto, a maggior ragione per me che ho avuto un’annata molto difficile, ma a freddo posso dire che va bene così. Non mi nascondo, non sono al 100% ma ho fatto tutto il possibile per esserci, e anche qualcosa di più. Per la Madison vediamo cosa decide il CT, siamo in 3 per due posti, ma comunque il quartetto è la disciplina in cui ci abbiamo messo più preparazione e tempo. Pur essendo un evento simbolo per lo sport, bisogna ricordare che l'Olimpiade è una gara singola, che tutto può succedere, e in una stagione ci sono tanti obiettivi importanti. Los Angeles? È davvero lontano, al momento non ci penso assolutamente».
A Chiara Consonni il sorriso non manca mai, ma anche lei è evidentemente travolta dalle emozioni: «Ci abbiamo messo il cuore, questo resta per me il quartetto dei sogni. Per fortuna mio fratello Simone ha preso il bronzo e in famiglia si potranno godere una medaglia. Vediamo se per la Madison avrò spazio, ma comunque vada già così l’Olimpiade rimane per me da ricordare».
E infine l'analisi dell'apripista Martina Fidanza: «Forse sono partita un po’ troppo forte e poi le ragazze hanno continuato su quel trend… Alla fine siamo saltate, ma è quello che dovevamo fare. La pista rimane la mia priorità, mi piacerebbe arrivare a Los Angeles in una forma tale da poter puntare a una medaglia, che è quello che ci manca. La prossima Olimpiade è lontanissima, lo so, e gli intoppi sono dietro l’angolo, ma quello è l’obiettivo e la speranza».