Per Tadej Pogacar oggi è arrivata una delle vittorie più belle al Tour de France. Il campione sloveno ha conquistato il traguardo di Plateau de Beille, superando il record della scalata fatto da Marco Pantani, quando in cima a questa vetta fu primo nel 1998. «Non avrei mai potuto immaginare un fine settimana migliore di questo. Contavo i chilometri fino al traguardo e non vedevo l'ora di arrivare. Sono super felice. Mi sto divertendo moltissimo in questo Tour de France, ho una grande squadra con me che mi sostiene».
Domani ci sarà il giorno di riposo e poi si partirà per la terza e ultima settimana di Tour. «Come tutti gli altri corridori anche io sono contento di arrivare al giorno di riposo. Cercheremo di recuperare e magari con i ragazzi ci gusteremo un caffè. Affronterò la giornata libera con un grande sorriso».
Probabilmente Vingegaard non riuscirà più a raggiungere lo sloveno e così Pogacar si sta preparando a conquistare la sua terza Grande Boucle, anche se la certezza della vittoria arriverà solo domenica prossima a Nizza. «Solitamente il Tour termina quando arriviamo sugli Champs-Élysées, ma quest'anno arriveremo a Nizza, quindi finirà quando vedremo la Promenade des Anglais. Certamente non prima e noi resteremo concentrati fino all’ultimo giorno».
La terza settimana è sempre la più difficile e anche se il vantaggio su Vingegaard è superiore ai 3 minuti, lo sloveno vuole essere prudente. «Bisogna sempre arrivare al traguardo, sarebbe un peccato fare sforzi così intensi e alla fine perdere il Tour per qualche secondo. Non sai mai cosa potrebbe succedere. È meglio avere due secondi di vantaggio in più e per questo ho sprintato anche oggi quando sono arrivato al traguardo e ho sempre pensato che Jonas potesse rientrare su di me».
Lo sloveno della UAE Emirates, ha scalato il Plateau de Beille più velocemente di Marco Pantani nel 1998, migliorando il tempo. «Non so come corresse Pantani, sono passati quasi trent'anni. Oggi la Visma ha tenuto un passo fortissimo fin dall'inizio della salita. Poi Jonas ha fatto la maggior parte del lavoro finché non sono riuscito ad attaccarlo. Mi sono spinto al limite per poterlo seguire, sono semplicemente felice di questa vittoria. Stavo per cedere, ma quando ho visto che anche lui stava rallentando allora sono andato via».
Jonas Vingegaard ha attaccato in una parte molto ripida, ma Tadej la differenza l’ha fatta quando la salita era meno difficile ed è riuscito a prendere subito il vantaggio che voleva.
«Era una parte ripida della salita quando lui ha deciso di attaccare. Non volevo spingermi oltre fino alla fine e soprattutto, speravo che si stancasse, ma aveva un aspetto molto fresco. È stato durante il suo ultimo attacco che ho capito che avrei potuto fare la differenza e quindi ho provato. Ho corso forte fino al traguardo e sono felice di come sia andata».
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