Ai Campionati nazionali di cronometro in Belgio mancano tutti i corridori più forti e per questo la Federazione ciclistica nazionale ha intenzione di adottare dei provvedimenti importanti. Al via non ci saranno Van Aert, Evenepoel, Yves Lampaert e Campenaert e per questo, a Binche, che ha investito tantissimo nei Campionati nazionali, il malumore sta aumentando.
Non è una questione di data, secondo la Belgian Cycling (la Federazione belga) perché il periodo è sempre lo stesso e quindi la vicinanza al Tour de France non può essere utilizzata come una scusa. Per gli organizzatori la risposta è molto semplice e va ricercata nella mancanza di interesse da parte dei corridori più forti.
Yves Lampaert non si è ancora ripreso completamente da una caduta al Giro di Svizzera. Victor Campenaerts, invece, è appena diventato padre e, dopo un lungo periodo di allenamento in altura, ha deciso di trascorrere qualche giorno in più con moglie e figlio.
Per Wout van Aert e Remco Evenepoel la rinuncia ha invece altre motivazioni: i due belgi correranno la cronometro olimpica a Parigi e i campionati nazionali semplicemente non rientrano nel loro programma. Va poi considerato che negli ultimi otto anni il titolo è andato tre volte a Wout van Aert, due volte a Yves Lampaert e Victor Campenaerts e una volta a Remco Evenepoel e quest’ultimo inoltre, indossa la maglia di campione del mondo, che sicuramente ha un peso diverso. Per tanto, per questi corridori, un ulteriore titolo nazionale non aumenterebbe il loro valore.
Così se per i big più vittoriosi l’interesse potrebbe essere diminuito, bisogna tener conto che alcune squadre non hanno schierato neanche un corridore ai Campionati. C’era un tacito patto tra la Federazione Belga e i team e questo prevedeva un impegno da parte delle squadre a mandare almeno cinque corridori ai Campionati belgi a cronometro. A parte Van Aert ed Evenepoel, che hanno delle giustificazioni importanti, la Federazione ha intenzione di far rispettare quell’accordo. «Ora ci sono squadre che non hanno nessun corridore al via – ha spiegato Massimo Van Lancker, direttore sportivo del Belgian Cycling - È un vero peccato quello che sta accadendo. Vogliamo prima di tutto trovare un dialogo con le squadre. Ma se questo non dovesse funzionare, allora dovremo adottare misure concrete e imporre delle quote con un numero minimo di partecipanti per squadra».