Quartier generale del Giro a Bassano, davanti al pullman della UAE Emirates c'è la folla delle grandi occasioni e ovviamente aria di festa. Joxean Matxin, responsabile dell'area tecnica del team emiratino, accetta di rispondere alle domande di tuttobiciweb e confessa: «In questo Giro d'Italia abbiamo ottenuto più di quello che ci aspettavamo. Sapevamo di poter vincere perché abbiamo il miglior corridore del mondo, ma siamo orgogliosi di come hanno lavorato i compagni per tutto il Giro. Una soddisfazione grandissima perché tutti si sentono partecipi della vittoria, basta guardare quanto hanno lavorato oggi Molano e Oliveira, che pure domani proveranno a fare la volata a Roma. Bravissimi Bjerg, Laengen, Grossschartner, Novak, Majka: tutti splendidi. Hanno dato una lezione di come si lavora, hanno fatto un master».
Pogacar vi ha stupito in qualche modo in questo Giro?
«No, perché lo conosciamo bene. Tadej non è un campione, è un leader. Il campione pensa a vimncere, il leader si preoccupa sempre di compagni e staff. E poi lui è un ragazzo eccezionale, chiede sempre per favore, dice sempre grazie, è la perfezione fatta ciclista».
Quanto ha speso Tadej in questo Giro?
«Indubbiamente ha speso, ma lo sapevamo e avevamo importato la stagione proprio in quest'ottica. Dieci giorni di corsa prima del Giro, aggiungete questi 21 e arriverete a 31, più o meno quelli che hanno programmato di avere i suoi avversari. Ora lo attende una settimana di riposo, poi andremo a Isola 2000 per lavorare in altura fino alla domenica prima del via del Tour».
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