Tadej POGACAR. 10 e lode. È un piacere per gli occhi, per il cuore, per i cinque sensi che vengono sollecitati da cotanta bellezza. È una danza leggera e composta, un mulinar di pedali lieve ed efficace. Parte forte, procede forte, finisce fortissimo. Lo fa con assoluta padronanza del mezzo, la sua Colnago lo accompagna senza imbizzarrirsi, lui la accarezza senza forzare. È dinamica allo stato puro, fluidità e penetrazione. Buca l’aria, finisce nel cuore: di tutti.
Filippo GANNA. 7. Dà tutto, come richiede una crono. Ma sa perfettamente anche lui, appena tagliato il traguardo, che forse quella prestazione non era ottimale. Lo dice: non sono contento, e lascia tutti di sasso, anche quelli che già avevano iniziato le celebrazioni. Lui, lucido come pochi, lo dice, senza giocare a quello che fa lo scaramantico. Partito con il vento meno cattivo, probabilmente aveva nella testa altri tempi, altri parametri. Arriva a far segnare il miglior tempo fin lì, ma sente di non essere sicuro e ha ragione. Non ha fatto i conti con quel fenomeno, con Tadej, che è chiaramente di un altro pianeta. Pippo per l’occasione ha usato un 64-46, con una scala posteriore dall’11 al 34. Sembra una monocorona, ma è qualcosa di molto più avanzato. Si intravede il deragliatore del sistema “Classifield”. Ovvero un innovativo meccanismo di cambiata che permette di avere i vantaggi e la funzionalità di una doppia, ma con una trasmissione a tutti gli effetti monocorona. Il segreto? All’interno del mozzo posteriore, dove è collocato un meccanismo di demoltiplica. Per saperne di più? Basta leggere Ghisalberti.
Magnus SHEFFIELD. 9. Il 22enne americano del team Ineos fa una prova maiuscola, a conferma di uno studio, di una propensione, di un’attitudine personale e di squadra. In materia sono docenti, peccato che il rettore sia di un’altra parrocchia.
Thymen ARENSMAN. 7,5. Il 24enne olandese si conferma corridore completo, capace di stazionare nelle posizioni alte della classifica. Oggi ha cominciato la sua risalita: lo ritroveremo presto lassù.
Maximilian SCHACHMANN. 7. Il tedesco è uno d’esperienza (30 anni) e di esperienze. Prova a mettere a terra una prova degna della sua storia e veleggia alto.
Antonio TIBERI. 8. Dopo la maledetta tappa di Oropa, nella quale perde più di 2 minuti per due forature e un cambio bici sbagliato (gli passano la bicicletta con le gomme sgonfie!), oggi il ciociaro della Bahrain comincia la sua risalita. Sesto posto di tappa, 8° nella generale: si comincia a ragionare.
Luke PLAPP. 7,5. Il 23enne australiano si difende con personalità, cercando di mantenere le zone alte della classifica: missione compiuta. Sua è anche la maglia bianca di miglior giovane.
Dani MARTINEZ. 6,5. Il 28enne colombiano ha mezzi e talento. Corsa di livello, ma poteva forse fare qualcosa di più.
Mikkel BJERG. 6,5. Il 25enne danese della Uae Emirates dà a Tadej dei riferimenti temporali, anche se lo sloveno poi come riferimento prende solo sé stesso.
Geraint THOMAS. 5. Il gallese riconosce la forza dell’avversario, la sua è certificata dal cronometro.
Filippo ZANA. 7. Per uno che nelle crono ha sempre fatto fatica, si può dire che oggi si supera. Un 15° posto di assoluto livello, a 2’34” dal figlio del vento
Alessandro VERRE. 7. Il 22enne corridore dell’Arkea si mette in mostra e noi lo apprezziamo: eccome.
Alexey LUTSENKO. 6. Crono non super, ma nemmeno da gettare via. In prospettiva, non è niente male.
Ben O’CONNOR. 5,5. Il 28enne australiano della Decathlon Ag2r La Mondiale paga una giornata difficile: era da mettere in conto, ma questa volta è salato.
Romain BARDET. 5. Perde quasi tre minuti, ma per il transalpino non è una novità.
Cian UIJTDEBROEKS. 5. Ha soli 21 anni e oggi capisce che la strada non è solo fatta di discese, ma anche di salita. Perde la maglia bianca.
Lorenzo FORTUNATO. 7. Nelle prove a crono è sempre andato pianino. Oggi non va pianissimo e soprattutto risale al 10° posto della classifica generale. E non è poco.