La sesta tappa del Giro, che parte da Torre del Lago Puccini per arrivare a Rapolano Terme dopo 180 km e 1.900 metri di dislivello, è una delle più temute in questa fase iniziale della corsa soprattutto per via dei tre settori di sterrato per un totale di quasi 12 km.
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I primi due tratti sono in comune con la Strade Bianche, il terzo è inedito. Prima partre della frazione pianeggiante nell’entroterra pisano fino a Volterra. Una volta entrati nel Senese si affronta il settore sterrato di Vidritta che, rispetto alla Strade Bianche è lungo 2 km in più e si connette, dopo poche centinaia di metri di asfalto al tratto di Bagnaia. Quest’ultimo presenta pendenze fino al 15% e, a Grotti, il secondo GPM di giornata. Prima di Asciano si percorre il terzo settore, quello di Pievina, che si svolge prevalentemente in cresta con continui brevi saliscendi. Finale molto impegnativo con il muro di Serre di Rapolano che presenta nel finale pendenze fino al 20%.
L'ITALIA DEL GIRO
C’è sempre aria di festa a Viareggio, che sia quella del suo clamoroso carnevale che si perpetua per tutto l’anno nella Cittadella del Carnevale, oppure quella più antica e discreta delle feste che un tempo si tenevano nei sontuosi palazzi liberty affacciati sul lungomare e che non sono mai state dimenticate. E’ interessante anche far visita alla Darsena, cuore del vivacissimo Distretto della nautica: qui nasce la stragrande maggioranza degli superyacht che osserviamo con invidia nei porti del Mediterraneo .Non è un caso visto che ben 10 tra i principali brand della cantieristica mondiale hanno il proprio quartier generale proprio a Viareggio.
La giornata dei corridori prende l’avvio da Torre del Lago Puccini. Ovvero nella frazione di Viareggio affacciata sul Lago di Massaciuccoli dove Giacomo Puccini si fece costruire la villa, oggi museo, per trascorrervi l’ultimo periodo della sua vita. Dopo pochi chilometri la grandiosa sagoma bianca della Certosa di Calci si fa notare anche da molto lontano. A Calci parte una delle strade che risalgono il Monte Serra, storica palestra di allenamento dei corridori toscani. La deviazione va vissuta come una sorta di pellegrinaggio verso quello che è considerato una sorta di santuario naturale delle due ruote.
La tappa però prosegue ancora in pianura. Attraversate Ponsacco e la Valdera raggiunge Lajatico, il paese di Andrea Bocelli, impreziosito da un notevole numero di opere e allestimenti contemporanei tra cui il celebre il Teatro del Silenzio, visionario esempio di eco-architettura e Land art.
Sosta successiva a Volterra, una delle più note città degli Etruschi, che si raccontano nelle sale del Museo Guarnacci attraverso una collezione di reperti di quell’epoca lontana con pochi uguali per pregio e quantità. L’Ecomuseo dell’alabastro allestito in una bella casa-torre celebra invece la più importante lavorazione artigianale del luogo.
Da qui all’arrivo di pianura se ne vedrà poca. Sono le colline della Val d’’Elsa ad accompagnare i ciclisti. Prima a Casole d’Elsa, poi fino alla Colonna di Montarrenti, nel territorio di Sociville. E’ finalmente arrivato il momento delle insidiose, ma divertenti per chi non è in gara, Strade bianche. Luoghi di grande bellezza ma i corridori non potranno goderne. I tifosi, invece, in attesa del passaggio della gara potranno prendersi il tempo per visitare il centro medievale di Asciano e la poco distante Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
I templi del benessere di Rapolano Terme sono poco più in là, oltre la linea d’arrivo della sesta tappa del Giro. Niente di meglio per rilassarsi e rimettersi in forma a conclusione di una giornata impegnativa.
Nella stessa giornata dell’arrivo del “girini” a Rapolano verrà presentato il progetto SiConnectSi (Siena - Rapolano - Sinalunga), composto da due percorsi in bicicletta di circa 50 km che si congiungono a Rapolano Terme partendo da Siena e Sinalunga. Inoltre saranno presentati alcuni itinerari cicloturistici sul territorio rapolanese e sarà proiettato il video dedicato al percorso “Garibaldi Gravel” che ripercorre l’itinerario di Giuseppe Garibaldi che, nell’agosto del 1867, sostò a Rapolano Terme per curare i postumi della ferita riportata nella battaglia di Aspromonte.