Anche quest’anno, con l’UAE Tour 2024 (19-25 febbraio) si chiude la consueta campagna mediorientale di inizio stagione. La corsa emiratina, però, è la più prestigiosa, se non altro perché fa parte del circuito WorldTour e assegna punti importanti per il ranking. Nata nel 2019 dall’unione di Dubai Tour e Abu Dhabi Tour, vanta un breve ma splendente albo d’oro, visto che ad essersela aggiudicata finora sono stati Primož Roglič, Adam Yates, Tadej Pogačar (x2) e Remco Evenepoel. Un italiano non è mai riuscito a salire sul podio finale, con miglior risultato il 7° posto di Damiano Caruso nel 2021 e quello di Antonio Tiberi lo scorso anno, con complessive due sole vittorie di tappa, quella di Elia Viviani nel 2018 e Filippo Ganna nel 2021. La diretta TV è garantita dai canali Eurosport/Discovery+.
IL PERCORSO
Gli ingredienti sono quelli consueti: deserto, strade larghe, possibilità di ventagli, tante volate, una cronometro e due arrivi in salita. Si parte con la Al Dhafra Walk Madinat Zayed - Liwa di 141 km, pianeggiante con qualche su e giù sulla carta innocuo nel circuito della ciclabile di Moreeb Dune, e poi un rettilineo finale al 3%, che non dovrebbe comunque creare grattacapi ai velocisti.
La cose cominciano a farsi interessanti il secondo giorno, con la cronometro individuale ad anello di Al Hudayriyat Island, per un totale di 12,1 km. La prima vera spallata alla classifica generale arriverà però il terzo giorno, con la Al Marjan Island - Jebel Jais di 176 km: la salita finale, che negli anni ha premiato Roglič, Vingegaard e Pogačar, misura 19 km al 5,6% di pendenza media e, pur facendo selezione, è sempre risultata piuttosto pedalabile.
I velocisti torneranno quindi protagonisti nella piattissima quarta tappa, la Dubai Police Officer's Club - Dubai Harbour di 175 km. E lo stesso esito dovrebbe verificarsi il giorno seguente, con la Al Aqah - Umm Al Quwain di 182 km. L’ultima chance per gli sprinter sarà quindi la sesta tappa, la Louvre Abu Dhabi Museum - Abu Dhabi Breakwater di 138 km, con passaggio anche dal circuito di F1 di Yas Marina. La resa dei conti, come tradizione, si consumerà sulle pendenze di Jebel Hafeet, con l’ultima tappa che scatta da Al Ain Bait Mohammed Bin Khalifa per un totale di 161 km. L’ascesa, simbolo della UAE Tour e ancor prima dell’Abu Dhabi Tour, misura 10,9 km con una pendenza media del 6,7% e per molti rappresenterà il primo vero test in una lunga salita della stagione.
(altimetrie in copertina)
I FAVORITI
Quest’anno più che mai sembra davvero difficile poter spodestare la UAE Team Emirates, in quello che per la formazione emiratina è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno. Con un Adam Yates già in forma, come ha dimostrato al Tour of Oman e sulla Green Mountain, un Brandon McNulty altrettanto pimpante, vincitore della Valenciana, e Jay Vine, la UAE potrebbe anche sognare una tripletta sulle strade di casa.
Le squadre avversarie, infatti, sembrano maggiormente propense a testare i propri velocisti. In ottica classifica generale i rivali più accreditati sembrano poter essere Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), Ben O’Connor (Decathlon-AG2R La Mondiale), entrambi già a segno quest’anno tra Maiorca e Murcia, Pello Bilbao (Bahrain Victorious), già sul podio di questa corsa, e Luke Plapp (Jayco AlUla), 2° l’anno scorso e specialista nell’andare forte già a gennaio-febbraio.
Da tenere d’occhio poi ci sono Emanuel Buchmann e Ben Zwiehoff (Bora-hansgrohe), Mauri Vansevenant e soprattutto Jan Hirt (Soudal-QuickStep), buon 2° in Oman, Einer Rubio (Movistar), vincitore a Jebel Jais nel 2023, Attila Valter (Team Visma|Lease a Bike), Juanpe Lopez (Lidl-Trek), Tobias Foss (Ineos Grenadiers), Max Poole (DSM-firmenich PostNL), Simon Carr (EF Education-EasyPost), Eddie Dunbar (Jayco AlUla) e George Bennett (Israel-Premier Tech).
Più appassionante si prospetta la lotta per gli sprint, con lo scontro tra titani con Fabio Jakobsen (DSM-firmenich PostNL), Olav Kooij (Team Visma|Lease a Bike), Dylan Groenewegen (Jayco AlUla), Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), Tim Merlier (Soudal-QuickStep), e ancora Sam Welsford (Bora-hansgrohe), Elia Viviani (Ineos Grenadiers), Sam Bennett (Decathlon-AG2R La Mondiale), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Pascal Ackermann (Israel-Premier Tech), Fernando Gaviria (Movistar), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Arvid De Kleijn (Tudor), Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e Jakub Mareczko (Corratec-Vini Fantini).