Le vittorie che si ottengono da ragazzi, quando ancora si è giovani di belle speranze, sono spesso quelle che gli atleti ricordano con maggior piacere e nostalgia. Il Trofeo Piva, nel corso degli anni, ha fatto da trampolino di lancio a tantissimi corridori diventati poi grandi professionisti, come ad esempio Davide Cimolai, che sta iniziando in questi giorni la sua 15esima stagione tra i grandi, in maglia Movistar.
L’atleta di Sacile, classe 1989, si impose sul traguardo di Col San Martino nel 2009, a 20 anni ancora da compiere, anticipando in una volata ristretta di circa 25 corridori Cesare Benedetti, oggi alla Bora-hansgrohe, e Andrea Piechele, con una Top 10 finale che comprendeva anche altri volti noti del professionismo, come Damiano Caruso, quarto, e Fabio Felline, settimo.
Con quel sigillo Cimolai si tolse qualsiasi dubbio sul fatto che il ciclismo sarebbe presto diventato il suo lavoro: “Quella vittoria fu la ciliegina sulla torta di una stagione cominciata benissimo - ricorda Davide, che correva in maglia Marchiol -. Avevo vinto Coppa San Geo e Trofeo Balestra, che erano entrambi appuntamenti internazionali, e il Piva andò a coronare quel periodo magico. Alcune squadre professionistiche si erano già mosse e dopo aver vinto a Col San Martino le trattative si intensificarono. Una settimana dopo firmai con la Liquigas”.
15 anni dopo Cimolai è ancora in gruppo, conta vittorie di peso come il Trofeo Laigueglia, una tappa alla Parigi-Nizza e due alla Volta a Catalunya, e si è fatto apprezzare per essere grande uomo squadra, tanto da essere pedina imprescindibile nella Nazionale italiana del CT Davide Cassani che ha vinto quattro campionati europei consecutivamente. Tanti dei rivali che affrontò quel giorno al Piva, se li è poi ritrovati anche tra i professionisti.
“Mi ricordo che c’era un sacco di pubblico a Col San Martino, era una delle gare più sentite, quell’anno c’era una grande rivalità con Sacha Modolo, che era il corridore di casa, anche se alla fine anch’io mi sentivo un po’ a casa. Io vinsi al Piva, lui al Belvedere. Tutti bellissimi ricordi”.
Se di sangue non lo si può considerare del tutto “di casa”, si può invece dire che col passare degli anni lo è diventato. Cimolai vive a Villa di Villa, in zona Giro del Belvedere, ma le strade che lo hanno consacrato da U23 sono lì a pochissimi chilometri. “Tutta la zona del Prosecco è meravigliosa, mi son sempre detto che avrei voluto abitare lì un giorno, e appena ne ho avuto l’opportunità l’ho fatto. Per le strade del Piva non dico che ci passo ogni giorno, ma almeno 2-3 volte a settimana sì. Il Combai è una salita che non può mancare nei miei allenamenti” ha concluso Cimolai.
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