La scomparsa di Fausto Coppi, il campionissimo del ciclismo italiano, quel fatale 2 gennaio 1960 a Tortona, per una febbre malarica non diagnosticata per tempo, è stata ricordata oggi anche a Caserta, nel solco di una ben consolidata e custodita storia di affetto.
E così, questa mattina ad Ercole di Caserta, è stata celebrata alle ore 10,30 nella Cappella Privata Madonna della Libera, di proprietà della famiglia Michitto, in Vico Michitto, la rituale Messa in memoria, officiata da padre Pierangelo Marchi.
Promossa dalla Associazione Culturale Sportiva ‘Amici di Fausto Coppi Caserta’, gemellata con la Castellania luogo di nascita di Coppi, presieduta da Renato Iaselli con la collaborazione di appassionati cultori del ciclismo - e della memoria di Fausto Coppi a Caserta, nello specifico - come Pasquale Ventriglia, Amedeo Marzaioli, Angelo Letizia, Biagio Pascarella, Pietro Delli Paoli, Domenico Pratillo, è stata ancora questa funzione religiosa l’occasione preziosa di incontro per illuminare il ruolo nobile e gentile che ebbe Ercole di Caserta nella parabola umana e sportiva di Fausto Coppi.
Già, quel grumo di case di Ercole, dove dal dicembre 1944 ai primi mesi del ‘45, il campione Coppi, nelle vesti umili e dolenti di un reduce destinato come ‘prigioniero di guerra’ attendente del tenente Towel al quartiere generale di Caserta della RAF, trascorse i lunghi tempi del ritorno in patria, lontano dal paese natio e dagli affetti familiari. E dove ritrovo’ per certo, nell’ atmosfera e nelle figure popolari di Palazzo Antonucci ad Ercole - dove si eleva una stele in memoria -, un piccolo mondo antico di valori solidali che lo avrebbe accompagnato con il suo amore a riprendere per mano il futuro. Così nella vita come nella gloria sportiva.
da Il Mattino, ed. Caserta, 2 gennaio 2024
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