Questa mattina sono state celebrate le esequie di Franco Binda, direttore di corsa di lungo corso e personaggio che tanto ha fatto per il ciclismo. Vi proponiamo il ricordo che ha scritto di lui Valerio Arosio, commissario nazionale Élite.
Ho avuto la fortuna di conoscere Franco molti anni fa all'inizio della mia carriera quando ero un giovane giudice regionale che dava “una mano” all'organizzazione della Coppa Agostoni, la gara di casa. Aveva un carattere che, a chi non lo conosceva poteva sembrare brusco, ma era una persona buona che dialogava attivamente con tutte le componenti in corsa e cercava di metterle sempre nelle migliori condizioni di lavoro. Mi ha preso subito in simpatia e mi ha trasmesso tanto, anche se operavamo in ruoli diversi ma eravamo accomunati da una grande passione: le corse.
Quando ero libero ci trovavamo ed andavamo a vedere qualche corsa e, con l’immancabile radio cb montata sulla sua vettura, ci spostavamo da una parte all’altra del percorso e analizzavamo le varie situazioni che si venivano a creare e devo dire che quando vedeva che le cose non erano fatte a dovere si arrabbiava e non poco. Quando il Velo Club Oggiono ha rilevato l'organizzazione del Piccolo Giro di Lombardia, che dall’edizione del 2023 è diventato Il Lombardia Under 23, mi ha voluto subito al suo fianco. In un primo momento dovevo gestire la parte tecnico regolamentare e i rapporti con i vari presidenti di giuria designati, mentre quando nel regolamento internazionale è stata prevista la figura di un assistente della direzione in auto col presidente di giuria senza troppo indugiare ha pensato subito a me.
Ad ogni corsa in cui operava, prestava un’attenzione maniacale nella preparazione ma al Piccolo Giro riservava una attenzione particolare. Era anche l’unica corsa dove operava in testa per via della conformazione del percorso quasi in linea e voleva evitare errori. Con la malattia e le cure in corso non ha perso lo stimolo e la voglia di seguire le corse, lo ricordo all’ultima Agostoni che assisteva al passaggio della corsa sullo strappo di Sirtori. Anche se non poteva più esserne il direttore di corsa, aveva terminato la sua carriera alla 100° Coppa d’ inverno nel 2022, dove tra l'altro io ero stato designato come presidente di giuria, e non ha saltato una riunione di preparazione. È stato un mio personale punto di riferimento oltre che un amico e nel mio cuore conserverò splendidi ricordi. Ti prego continua a guidarmi dal paradiso e fa si che le corse per le quali ti sei impegnato e dedicato del tempo possano continuare a crescere.
Proteggi da lassù tutti i ciclisti del mondo
Grazie, Franco
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