Dopo 17 stagioni nel mondo professionistico Maciej Bodnar lascia il ciclismo pedalato. Il 38enne atleta polacco, che in carriera ha vestito le maglie di Liquigas, Cannondale, Tinkoff, BORA – hansgrohe e TotalEnergies conquistando per otto volte il titolo di campione nazionale di Polonia a cronometro, una tappa al Tour de France e altre tre vittorie oltre al quarto posto nella rassegna iridata del 2016, ha voluto salutare il gruppo pubblicando sui social alcune delle immagini più significative del suo periodo da ciclista accompagnandole con una toccante lettera che vi proponiamo di seguito. Una vera dimostrazione d’amore per il ciclismo e di riconoscenza per le persone con cui ha condiviso “il viaggio” in bici.
C'è un momento nella vita di ogni atleta, a cui si cerca cerca di non pensare per anni, ma tocca sempre a tutti. Non è mai un buon momento… C'è sempre "qualcosa” da raggiungere, da dimostrare.
Ho fatto un grande sogno. Un sogno che sembrava irraggiungibile quando ho intrapreso il mio viaggio in bici. Questo sogno alla fine è diventato lavoro, una grande avventura e un grande piacere. È ora di dire "Ciao”. Questa stagione è stata l’ultima per me, è da tempo che pensavo di chiudere la mia carriera e oggi è arrivato il momento di condividere questa decisione con tutti voi.
Il ciclismo è uno sport bellissimo, gli devo tanto. Mi ha dato la possibilità di girare il mondo, conoscere persone fantastiche e stare tra culture diverse. Mi ha insegnato ad ottenere molto dalla vita. Ma anche il ciclismo ha il suo lato più oscuro, pochi sport come il ciclismo richiedono tanto ad un atleta professionista. È anche un'eterna separazione dalla famiglia e dalle persone care, per non parlare delle rinunce e dei sacrifici.
Ho trascorso la maggior parte della mia carriera come “gregario” e ho avuto la fortuna di pedalare e aiutare i migliori: Ivan Basso, Alberto Contador, Vincenzo Nibali, e soprattutto Peter Sagan. Non solo loro. Un Team non è composto solo da grandi nomi e nel corso della mia carriera ho cercato di aiutare ogni squadra e ogni compagno come se ognuno di loro fosse Campione del Mondo.
Grazie a compagni di squadra, allenatori, dirigenti e tutto lo staff di meccanici, massaggiatori, medici, addetti all'ufficio stampa. Voi ragazzi avete reso tutto più facile.
Sono molto orgoglioso di aver fatto parte della squadra quando Michaeł Kwiatkowski è diventato CAMPIONE DEL MONDO a Ponferrada e quando Rafał Majka ha vinto la MEDAGLIA DI BRONZO ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
Grazie a tutti voi fan per il vostro supporto. Ho iniziato a pedalare quando avevo 12 anni e solo 2 anni dopo ho lasciato la mia famiglia con l'intenzione di diventare un ciclista professionista. 26 anni di corse, di cui 17 anni tra i Pro, tanto tempo. Il mio più grande ringraziamento va alla mia famiglia. Vi amo! Ho sempre potuto contare su di voi. Il ciclismo non richiede sacrifici e rinunce solo da parte del ciclista. Ha bisogno anche di loro, o forse soprattutto delle loro famiglie. Quindi ora è il momento per la mia famiglia e le persone a me care. Ciao M.