Un anno fa la morte di Ercole Baldini: aveva 89 anni. Era soprannominato “il treno di Forlì”, unico campione in grado di vincere un oro alle Olimpiadi, un mondiale strada e un grande Giro. Campione olimpico a Melbourne 1956, Baldini ha conquistato anche il Giro d'Italia 1958 e il Mondiale di Reims nello stesso anno. Suo anche il record dell'ora nel 1956 quando al Vigorelli arrivò a 46,394 chilometri strappando il primato ad Anquetil. Nel 2016 Baldini era anche entrato nella Hall of Fame del Giro d'Italia.
La forza di Baldini, corridore completo, era soprattutto nelle corse contro il tempo, da cui i soprannomi sulla capacità di locomozione attribuitigli dalla stampa dell'epoca: “Rapido”, “Diretto”, “Direttissimo” e la “Locomitiva di Forlì”. Definitamente "il treno di Forlì" come lo celebrò in una canzone Secondo Casadei, suo conterraneo romagnolo, dopo l'impresa al velodromo milanese.
Ma alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956 Baldini, che vi arrivò dopo aver fatto 11 scali con l'aereo, trionfò scattando su una salitella e la sua vittoria fu una tale sorpresa che quando arrivò al traguardo non c'era “l'Inno di Mameli” da trasmettere e allora fu intonato, con grande emozione, dagli immigrati italiani in Australia presenti alla corsa. E anche ai Mondiali di Reims, due anni dopo, arrivò da solo, dopo una fuga di 250 chilometri sulle colline dello Champagne, andando a riprendere e poi scrollandosi via via di dosso i vari Bobet, Nencini, Voorting.
Il Giro d'Italia del 1958 fu l'ultimo di Coppi e il trionfo di Baldini. Primo nelle due cronometro, primo anche in salita contro “l'angelo della montagna”, Charly Gaul, arrivò a Milano in rosa davanti al belga Brankaert e al lussemburghese, dopo un'impresa sulla salita di Bosco Chiesanuova e una vittoria nella tappa alpina Levico-Trento. Baldini era nato il 26 gennaio 1933 a Villanova, paese dell'entroterra romagnolo dove poi è stata costruita una casa-museo dove ha passato gli ultimi anni di vita. Quarto di sei fratelli maschi, lasciò gli studi a 17 anni per inseguire la passione della bicicletta, notato da alcuni osservatori mentre la usava per andare a scuola.
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