Una scelta coraggiosa. Una decisione presa dopo i Mondiali di Glasgow, subito condivisa con il team ma resa nota alla stampa solo in questi giorni: in piena estate Mieke Kröger ha rescisso il contratto che la legava alla Human Powered Health terminando di fatto la sua carriera ciclistica su strada.
Qualche cosa dopo la cronometro di Stirling (chiusa al 18° con un ritardo di oltre 3 minuti di ritardo da Chloe Dygert) si è spezzato: «Ho chiesto al team di interrompere il rapporto, non sono stati stupiti da questa mia richiesta, forse durante l’anno avevano già capito che qualcosa non andava. Si sono subito preoccupati che stessi bene, è stato un gesto che ho apprezzato molto» ha raccontato in una intervista alla testata radsport-news.com la trentenne tedesca di Bielefeld, che poi ha aggiunto: «Mi sono un po’ persa a livello mentale. Troppi allenamenti saltati, troppa fatica in gara e anche nella atmosfera prima delle competizioni percepivo qualche cosa di diverso. Altre volte avevo pensato di interrompere ma non ho mai avuto il coraggio, almeno fino a pochi mesi fa».
Campionessa nazionale in carica nella specialità della cronometro e colonna portante della rappresentativa teutonica con cui quest’anno ha conquistato il bronzo europeo nel Team Relay di Emmen e negli anni diversi allori tra cui spicca la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo nell’inseguimento a squadre, Mieke non ha però ancora intenzione di appendere la bici al chiodo.
L’obiettivo, neanche troppo nascosto, sarebbe uscire dal velodromo Saint-Quentin-En-Yvelines con una medaglia al collo ma il percorso di avvicinamento a Paris 2024 è ancora lungo e dovrà passare necessariamente da Apeldoorn, nei Paesi Bassi, dove dal 10 al 14 gennaio prossimi sono in programma i Campionati Europei su pista. «Il livello delle avversarie si sta alzando, la competizione è serrata. Sicuramente dobbiamo ancora allenarci molto e magari trovare di nuovi accorgimenti tattici, cominceremo a lavorarci a Mallorca dove svolgeremo alcuni giorni di ritiro prossimamente» ha detto Kröger che nei propri progetti avrebbe anche le sfide contro il tempo e in particolare la cronometro individuale dei Giochi Olimpici: «Se riesco a prepararmi bene so di poter dire la mia, sono consapevole delle mie possibilità».
Sarà solo il tempo a dirci se, scegliendo di concentrarsi solo su pista e cronometro, Kröger avrà fatto la scelta giusta. Certamente in passato una scelta del genere ha portato bene a Anna Kiesenhofer che, dopo essere stata lontano dai riflettori e aver fatto la ciclista part-time, nel 2021 è tornata da Tokyo con una medaglia d’oro olimpica al collo.