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Manuel Quinziato si unisce alla lista di atleti che parteciperanno a Beking il 26 novembre prossimo a Monaco. Ciclista Pro dal 2002 al 2017 e detentore del titolo italiano a cronometro nel 2016, Quinziato oggi è un procuratore che, quotidianamente, è al fianco degli atleti nella loro crescita professionale. Una personalità solida e riflessiva, la sua, che lo rende un perfetto testimonial per i valori del progetto.
“La più grande lezione che il ciclismo ti insegna è quella che tra te e gli obiettivi che insegui c’è solo un fattore ed è la tua determinazione nel volerli raggiungere” ha spiegato Quinziato. “Questa convinzione ti accompagna nella crescita, ti impedisce di cercare scuse. Sei consapevole del fatto che sia tutto in mano tua e, se questa motivazione la trasporti anche fuori dallo sport, nella vita di tutti i giorni, puoi davvero avere una marcia in più.”
Beking è soprattutto una festa di pubblico e l’ex campione italiano si è anche soffermato sul ruolo dei tifosi nella carriera di un atleta, un supporto speciale per affrontare i momenti più difficili.
“Il ciclismo è certamente lo sport di alto livello più vicino ai fan. Non ci sono tribune e il pubblico può interagire con i propri idoli in un modo unico. Ricordo molto bene quando andavamo a correre in California le prime volte, gli americani impazzivano perché non erano abituati a stare così vicino agli atleti. Questa è davvero una parte speciale di questo sport, è ciò che lo rende una disciplina popolare nel vero senso della parola.”
A Monaco i tifosi potranno provare l’emozione di correre al fianco di ex professionisti e atleti di oggi - formando una vera e propria squadra. La Pro-Am infatti coinvolge nove team composti da due professionisti, uno sport ambassador e due amatori che si misureranno sullo stesso circuito del criterium. Manuel Quinziato si prepara dunque a guidare il proprio team in un’esperienza unica con l’obiettivo di divertirsi e collaborare per inseguire un traguardo.
“L’obiettivo principale di Beking non è certo quello di vincere” ha spiegato, sorridendo. “Piuttosto di sentirsi uniti dai valori comuni e dalla passione per il ciclismo. Motiverò la mia squadra puntando sul rispetto reciproco e la sicurezza, prima di tutto. Poi, pedalando su un circuito così particolare, sarà importante saper prendere le curve nel modo giusto. Corriamo da squadra ed è essenziale che il primo ad affrontare la curva sappia aspettare che l’ultimo sia ben allineato prima di accelerare di nuovo.”
Beking sarà di nuovo un’occasione per dimostrare come la bicicletta sia un mezzo di aggregazione sociale, incoraggiando sempre di più l’unità e la reciprocità.
“Il ciclismo è uno sport meraviglioso ed inclusivo” ha concluso Quinziato. “Non ci sono squadre avversarie o nemici. L’atmosfera è fantastica e il sostegno del pubblico ti aiuta ad uscire dai momenti più difficili. Eventi come Beking non fanno che rafforzare questo magnifico rapporto.”
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