Non è stato un bello spettacolo e purtroppo questa lunga ed estenuante attesa non è servita assolutamente a nessuno: non si correrà. Non è servito a nessuno, né a Moreno Argentin e alla sua società per sistemare alcune cose, né alla Lega del Ciclismo Professionistico per provare a salvare qualcosa che non era più salvabile.
L’Adriatica Ionica Race 2023 non si correrà. Fine di una trasmissione che non ha avuto nemmeno un inizio, ma solo un preludio stucchevole e doloroso, dopo anni di sofferenze e deroghe. Quest’anno la Lega del Commissario Cesare Di Cintio aveva e ha l’arduo compito di rivitalizzare un organismo atrofizzato. Rimettere energie ed idee, ma soprattutto regole chiare e certe da far rispettare senza sé e senza ma. Chi ha le carte in regola lavora, chi non le ha è pregato di accomodarsi. È un diritto/dovere fondativo, che va recuperato e messo a terra.
Francamente, è giusto dirlo, i tempi sono stati sbagliati: la “deadline” doveva essere messa almeno una settimana prima, le squadre dovevano essere tutelate e non mandate al massacro. Non dovevano essere lasciate all’AIR, all’aria. Questo no.