Si corre, non si corre, si corre, forse si correrà, forse no, forse si, m’ama non m’ama, paga non paga, chissà se ha pagato o pagherà. Non è una filastrocca malriuscita, ma è quello che il mondo del ciclismo sta vivendo in queste settimane, giorni ore e minuti. È appesa ad un filo che ha sembianze di un nodo a scorsoio, quindi di forca, la Adriatica Ionica Race, meglio conosciuta come AIR. Aria, vento che ha trasportato la corsa che corre lontano da quelle terre d’origine che si sono nel breve tempo di cinque anni allungate da Musile del Piave e Jesolo per finire a Trieste all’Abruzzo Puglia e Calabria.
È tutto in aria, AIR appunto: nulla di certo, nulla di definito, con delle vittime certe, le squadre i corridori il personale che non sanno cosa fare. Tutti erano già sul posto di partenza, altri se ne sono già andati, domani la corsa dovrebbe/sarebbe dovuta scattare da Corripoli, che sembra un invito a correre, non a restare fermi. Si correrà verso Corropoli? Ah, saperlo.
Ci sono da pagare vecchie spese, ci sarebbero da mettere a posto certe cose, il condizionale è d’obbligo, perché ieri sera sembra che qualcosa sia stato fatto, in zona Cesarini, che non è una località, ma era un calciatore nato ai primi del Novecento che di nome faceva Renato ed era abituato a metterla dentro sempre all’ultimo secondo. Sistemava le partite sul filo di lana, sperando che anche Moreno Argentin, questa volta, come in quella Liegi là, riesca a recuperare una corsa che ad oggi sembra persa.
P.S. Per la cronaca, ecco il comunicato della Sportunion: Visto il provvedimento adottato dalla LEGA C.P. di mancata autorizzazione della gara Adriatica Ionica Race, adottato ieri dalla Lega alla luce delle effettive condizioni riscontrate, nel ringraziare la Lega stessa per la disponibilità manifestata e tuttora confermata finalizzata a tutelare la manifestazione professionistica di cui trattasi e con essa il patrimonio ciclistico italiano, la Sportunion si impegna a risolvere entro le ore 16.00 di oggi Giovedì 21/09/23 le criticità evidenziate nella predetta delibera, così consentendo che l’ADRIATICA IONICA RACE 2023 abbia regolare svolgimento.
POST POST SCRIPTUM. Il vero problema è dato dai requisiti di sicurezza necessari per dare il via libera e questi requisiti non ci sarebbero. Non lo diciamo noi, ma il Prefetto de L’Aquila.