VUELTA, I SEGRETI DELLA CORSA PER LA MAGLIA VERDE

PROFESSIONISTI | 23/08/2023 | 10:09
di Francesca Monzone

Oltre alla maglia rossa per la classifica generale, alla Vuelta di Spagna una delle maglie più ricercate è quella verde della classifica a punti. Con diciotto vittorie la Spagna guida orgogliosamente la classifica di questo simbolo, dove tra gli altri spiccano i nomi di Alejandro Valverde e Joaquin Rodríguez. A seguire troviamo il Belgio con 13 successi, partendo da Rik Van Steenbergen 67 anni fa fino ad arrivare a Greg Van Avermaet. L’Italia in questa speciale classifica conta soltanto 5 vittorie, con Fiorenzo Magni che è stato il primo nel 1955, fino a Fabio Felline, ultimo nel 2016. Ma ci sono anche Fabrizio Guidi nel 1988, Alessandro Petacchi nel 2005 e Daniele Bennati nel 2007.


Per anni alla Vuelta abbiamo avuto un sistema di punteggio che ha favorito gli scalatori e così uomini come Mollema, Valverde, Chris Froome e Primoz Roglic, oltre ad essere uomini di classifica hanno anche conquistato la maglia a punti.  Solo velocisti  come John Degenkolb nel 2014 e Fabio Felline nel 2016, sono riusciti a prendere questo simbolo con caratteristiche diverse dagli scalatori.


Il colore verde lo vediamo ormai da diversi anni, ma non è sempre stato così. Il leader della classifica a punti ha avuto la maglia azzurra dal 1945 al 1986 e tale è rimasto fino al 2008, ad eccezione degli anni 1987, 1988 e 1989. E’ a partire dal 2009 che il leader della classifica a punti ha ricevuto la maglia verde così come la vediamo, dove lo sponsor è sempre una  casa automobilistica.

Anche quest’anno, gli scalatori potranno sbizzarrirsi a prendere la maglia del più veloce, grazie a ben nove tappe di montagna ma che daranno punti importanti per la maglia verde. Per tanto non sarà difficile vedere nuovamente Primož Roglič indossare anche la maglia del più veloce. Lo sloveno è tra i maggiori favoriti per la vittoria assoluta, ma è anche il principale candidato per la maglia verde.

Il campione della Jumbo-Visma ha già vinto tre volte la Vuelta, nel 2019, 2020 e 2021, e per due volte è stato anche il più forte nella classifica a punti. Quest'anno non ci sono velocisti puri in corsa e questo renderà più facile il lavoro agli uomini di classifica. Quindi non dovremo stupirci se un Jonas Vingegaard o João Almeida e Juan Ayuso, si vestiranno di verde.  Se guardiamo però alle tappe pianeggianti, troviamo Alberto Dainese, che farà del suo meglio per essere il vincitore di giornata e prendere punti. Il venticinquenne del Team DSM - Firmenich ha battuto corridori del calibro di Jonathan Milan, Michael Matthews, Fernando Gaviria e Pascal Ackermann all'ultimo Giro d'Italia e quindi nelle tappe veloci, potrebbe essere proprio lui l’uomo da battere. Per quanto riguarda il punteggio, non è facilissimo tenere i conti e dal 2021 è cambiato rispetto agli anni precedenti. Fino al 2020 al vincitore venivano assegnati 25 punti, indipendentemente dal fatto che si trattasse di una tappa con volata, di montagna o una cronometro. Adesso invece si valuta la difficoltà assegnando 50, 30 o 20 punti. 

Il nuovo sistema non è certamente a favore degli uomini di classifica genrale, visto che nelle tappe pianeggianti si guadagnano 50 punti, ma comunque gli scalatori potranno prendersi qualche punto, ad esempio in una tappa di montagna, al traguardo prenderanno 20 punti.

Per cercare di fare un po’ di chiarezza possiamo dire che 20 punti andranno al vincitore della cronometro individuale (tappa 10) e nelle tappe  di montagna (tappe 3, 6, 8, 11, 13, 14, 17, 18 e 20 ) ci saranno 30 punti per il vincitore. Mentre nelle tappe pianeggianti ( 2, 5, 9, 12, 15 e 16) ci saranno 50 punti per il vincitore. Anche gli sprint intermedi avranno un ruolo importante, perché assegneranno  altri 20 punti per ogni tappa, a differenza dei 3 punti regalati negli anni precedenti.

In caso di parità di punti verrà preso in considerazione il numero di vittorie di tappa più alto. Se anche questo sarà uguale, allora si procederà a conteggiare le vittorie negli sprint intermedi. 

Volendo riassumere e schematizzando i punteggi, nelle tappe per pianeggianti, verranno assegnati i seguenti punti: 50 – 30 – 20 – 18 – 16 – 14 – 12 – 10 – 8 – 7 – 6 – 5 – 4 – 3 – 2 (per i primi 15 corridori).

Nelle tappe collinari (Tappe 2, 5, 9, 12, 15 e 16) verranno assegnati 30 punti, poi 25 – 22 – 19 – 17 – 15 – 13 – 11 – 9 – 7 – 6 – 5 – 4 – 3 – 2 (ai primi 15 corridori)

Nelle tappe di montagna (tappe 3, 6, 8, 11, 13, 14, 17, 18 e 20) si daranno punti 20 – 17 – 15 – 13 – 11 – 10 – 9 – 8 – 7 – 6 – 5 – 4 – 3 – 2 – 1 (ai primi 15 corridori). Nella frazione a cronometro (Tappa 10) verranno assegnati punti 20 – 17 – 15 – 13 – 11 – 10 – 9 – 8 – 7 – 6 – 5 – 4 – 3 – 2 – 1 (ai primi 15 corridori).

Per finire ad ogni sprint intermedio si daranno 20 – 17 – 15 – 13 – 10 punti ai primi 5 corridori.

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COMMENTI
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23 agosto 2023 20:25 Rallenta
Una vittoria di tappa vale più di una maglia verde o di una maglia di miglior scalatore.
Poi se arriva anche una di queste maglie ben venga.
Per esempio per Ciccone, sarebbe valsa a mio avviso molto di più una vittoria di tappa al tour, che la maglia a pois.

Non proprio d'accordo
24 agosto 2023 00:18 apprendista passista
Visto il livello molto alto nei grandi giri risulta complicato sia vincere una tappa che una maglia (che non sia quella del leader). L'ideale sarebbe vincere una particolare classifica centrando almeno una tappa. In ogni caso al Tour Cicco nazionale è stato bravissimo.

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