LE STORIE DEL FIGIO. DANTE RONCHI, 100 ANNI FA NASCEVA UN GRANDE CANTORE DEL CICLISMO. GALLERY

STORIA | 22/08/2023 | 08:12
di Giuseppe Figini

Dante Ronchi, un nome e un cognome che evocano e richiamano il ricordo di un noto giornalista che ha profondamente e vivacemente vissuto la sua professione con intensa passione, interpretata e proposta raccontando sempre, corse, corridori e tutto quanto ruota attorno alle bici con sentita partecipazione e personalissimo modo di porsi e proporsi con il suo carattere espansivo, molto comprensivo verso i primattori: i corridori. Sapeva stabilire e poi continuare a intrattenere rapporti cordiali con tutti, campioni e no, colleghi e persone (talvolta personaggi) dell’ambiente ciclistico, con il suo rotondo eloquio espresso con vivacità peculiare e simpatica bonomia emiliana/romagnola, con vivaci battute.  


Era nato - cento anni fa proprio oggi - a Borgo Rivola, in una piccola frazione del comune di Riolo Terme, praticamente dove è passato il percorso del mondiale professionisti del 2020 (lungo la salita di Gallisterna c’è la vecchia chiesa con le tombe dei suoi genitori).


La passione per il ciclismo sboccia già da giovanissimo ma, invece di cimentarsi in bicicletta, preferisce gestire la sua passione a due ruote con la penna. Passione che l’ha spinto anche, con consapevole, leggera ironia e costante, ampio sorriso stampato sul largo viso, come ricorda con affetto il figlio Roberto, a “travestirsi” – approssimativamente però - da corridore per prendere parte attiva in “eventi”, definiamoli così..., ciclistici o paraciclistici, soprattutto a scopo benefico.

Subito dopo la seconda guerra mondiale, un giovanissimo Dante Ronchi, nel frattempo stabilitosi a Bologna per lavoro, ragioniere alla Pecori, una ditta che produceva confetture, continua coltivare la passione per il giornalismo e quando Luigi Chierici fa nascere Stadio si propone subito come collaboratore.

Stadio, nonostante il nome della testata, garantiva ampio spazio al ciclismo e Dante ha imparato tanto dal suo direttore Luigi Chierici, signore dal tratto sempre elegante ed esperto di ciclismo, e gli altri che con lui confezionavano il giornale. Stadio forniva un notevole supporto editoriale, ma non solo, al Giro dell’Emilia, in varie formulazioni, e ad altre corse della regione.

La svolta professionale per Dante Ronchi avviene grazie alle sofferenze patite in vettura dal collega cui il direttore aveva assegnato il servizio di coprire il campionato italiano dilettanti, Alfeo Biagi. Biagi lasciò lo scomodo ciclismo per diventare firma - e di primo rilievo - del calcio. Ed è così che alla rubrica ciclismo è chiamato a dare il suo contributo Remo Roveri. E’ un altro nome di spicco e, poco dopo, pure Dante Ronchi che tocca il cielo con un dito, diventa effettivo firmando il suo primo articolo sulla Coppa Italia a Tortona con il successo della squadra di casa, la fortissima S.I.O.F. di Biagio Cavanna, mentore, massaggiatore, ascoltata, assoluta, “guida” che, essendo stato colpito da cecità progressiva, “sentiva” e valutava le potenzialità dei corridori tastandoli nei muscoli  le mani. E’ stato l’ascoltato consigliere di Fausto Coppi e di molti corridori della zona legati all’epopea collegata al prolifico (allora, purtroppo) vivaio mandrogno. Una spartana “scuola di ciclismo” dove il menù comprendeva minestroni, riso e pietanze, piuttosto frugali ma naturali.

Poco tempo dopo si aggiunge alla redazione ciclismo Ermanno Mioli, bolognese di Medicina che ha condiviso il percorso professionale e di vita, amichevole, con Dante  Ronchi, anche nell’organizzazione del Giro dell’Emilia professionisti, nel notissimo premio San Silvestro d’oro promosso dalla famiglia Belloni proprietaria dell’omonimo ristorante nel comune di San Prospero (Modena) che riservava annualmente ai vincitori il premio consistente in pregiati salumi, specialità della zona, nella quantità corrispondente al peso del premiato controllato pubblicamente. Con loro collaborava, seguendo soprattutto le categorie giovanili Antonio Schiavina, fra l’altro autore del soprannome di “Lanciafiamme” che ha accompagnato la carriera di Mario Lanzafame, simpatico e brioso scalatore, anche tra i professionisti e tuttora in voga per il varesino di famiglia siciliana.

Nel 1977 avviene la fusione, guidata dal noto direttore Giorgio Tosatti, di Stadio con il Corriere dello Sport, due testate distribuite in due diverse edizioni. La testata verde Stadio in primo piano era per il nord Italia mentre per quella distribuita al sud Italia la maggiore evidenza era per il rosso della testata del Corriere dello Sport. Nella gestione dell’archivio lavorava Lamberto Righi, statistico oltre che conosciuto speaker con “r” un po’ renitente.

Purtroppo nel 1991 Ermanno Mioli – che ha rivestito cariche impegnative anche nelle associazioni di categoria dei giornalisti -, perde la vita in un tragico incidente stradale mentre era impegnato nell’ultima tappa, alla guida della sua Thema, del Giro di Puglia. In vettura con lui c’era il collega Adriano Torre di Tuttosport che riportò ferite guarite in venti giorni.

I due giornalisti - Mioli e Ronchi – hanno costituito quasi un binomio, una straordinaria e affiatatissima coppia per molti anni (non solo per sei giorni…) ma non è dato sapere chi fosse il numero rosso e quello nero, per rimanere in tema pista. Erano accomunati anche dal nome delle rispettive consorti, entrambe Anna, Anna Pollini per Dante Ronchi, scomparsa il 22 marzo del 2021.

La passione per le due ruote contagia però anche il figlio di Dante, Roberto Ronchi, anno di nascita 1950, professionalmente impegnato nel giornalismo ma per le due ruote a motore, una vita alla seguitissima rivista cult Motosprint e a lungo caporedattore della stessa. Non ha però trascurato la bicicletta, anzi! Ha sempre pedalato e partecipato alle competizioni riservate alla categoria giornalisti, ottenendo ottimi risultati e da vario tempo è il riferimento, l’animatore appassionato delle organizzazioni ciclistiche italiane e mondiali riservate alle “penne (ora computer) pedalanti”.

Buon sangue con quel che segue.

Copyright © TBW
COMMENTI
Stadio
22 agosto 2023 12:04 fido113
Vorrei sottolineare che il giornale Stadio riportava attentamente i risultati delle gare per dilettanti e noi corridori del centro sud potevamo farci conoscere e apprezzare cosa che poi è scomparsa con la fusione con il Corriere decisamente inferiore come testata e soprattutto giornalisti.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Quella che sta per iniziare, sarà per Geraint Thomas l’ultima stagione da professionista e ancora una volta lo vedremo correre al Tour de France. Inizialmente per il gallese si era pensato anche alla Parigi-Roubaix, poi la Ineos Grenadiers, attraverso un...


Sono due dei talenti più interessanti del ciclismo italiano: Edoardo Zamperini e Sergio Meris hanno chiuso il 2024 sul palco degli Oscar tuttoBICI, da cui vedono un futuro ancora tutto da scrivere ma che è già roseo. Il primo è...


Ma che cosa buffa! Ma che cosa tragica! Mi urge dentro sempre tanto - e tutto quasi nuovo, nel senso di ritrovato - da scrivere sul mio ciclismo, una sorta di enorme debito che cresce e cresce, e non so...


La bicicletta di Frank Zappa, provata, sperimentata, suonata, primo violino ma anche strumento a fiato e percussioni varie in un concerto trasmesso in tv ed entrato nella storia per quei suoni pizzicati e ticchettati, stridenti e sorridenti, sempre sorprendenti. La...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. La puntata natalizia ci propone tre storie a cavallo fra la stagione appena conclusa e quella che sta per incominciare.Ad aprire la puntata...


Berk-Composites è un’azienda slovena che in questi anni sei è distinta per la realizzazione di selle innovative e leggerissime costruite sempre sfruttando la fibra di carbonio. Lupina Monocoque Open è una sella in cui la fibra di carbonio diventa del tutto protagonista e...


Nel giorno di Natale, a soli 60 anni, Pascal Hervé ha imboccato un'altra strada. Vincitore di tappa al Giro e maglia rosa nel 1996, il corridore transalpino passa professionista con la maglia della Festina nella stagione 1994. Si fece notare...


Per volare vola e pare un gabbiano. Potente ed elegante, financo regale. Eppure Jo­na­than Milan, l’uomo sul quale il ciclismo italiano prova a ricostruire il proprio futuro pensando al proprio passato, si sente un toro. Sarà per quel suo fisico...


Se per tutti noi il periodo delle feste è speciale, lo è ancora di più per un giovane atleta. E allora scopriamo come passava il Natale il giovane Fabio Aru.«Quando correvo, durante il periodo di Natale avevo la possibilità di...


Riuscire a vincere al primo anno tra i pro’ non capita a tutti. Davide Persico però, salito di categoria all’inizio del 2024 con la maglia della Bingoal-WB, ce l’ha fatta portandosi a casa la sesta tappa del Tour of...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024