Gli esplosivi arrivi in salita di seconda e terza tappa sono stati la sentenza, l'appello-sprint in pendenza nella quinta frazione di ieri ha confermato la maglia gialla di Matej Mohoric, fra poco (a partire dall'una e mezza fino alle quattro e mezza circa) la Cassazione a cronometro emetterà il verdetto su chi vincerà il Giro di Polonia. A scanso di sorprese, sempre ben accette per chi segue le corse da neutrale, nella passerella finale di domani da Zabrze a Cracovia che sarà più falsopiano che pianura.
Il leader della Bahrain Victorious, che ha avuto in Damiano Caruso (qui presente per preparare la Vuelta) un gregario extra-lusso, si è preso la leadership a Karpacz sui rivali designati Joao Almeida (UAE, anch'egli qua in vista Vuelta) e Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e l'ha mantenuta coi secondi posti di Duszniki Zdroj (dietro il beniamino di casa Rafal Majka, inseritosi così sul podio generale davanti al connazionale Kwiato che ha mostrato uno spunto leggermente più opaco dei diretti avversari) e Bielsko Biala (dietro Marijn Van den Berg della EF).
L'obiettivo di Mohoric era quello di creare buchi in salita e giungere a questa crono (16,6 chilometri senza asperità, se non un dentello da 300 metri a metà percorso) con più secondi di margine possibile, perché sa che Almeida va più forte di lui nelle prove contro il tempo. Strategia non andata a buon fine, in una corsa dai profili altimetrici dov'è difficile fare grosse differenze: ci vorrà una super prestazione tra le vie di Katowice per non perdere il primato. Lo sloveno classe '94, infatti, ha da gestire solo 12 secondi di vantaggio sul 25enne (li compie dopodomani a dire il vero) portoghese, poi 16'' su Majka, 18'' su Kwiatkowski e 26'' su Onley (DSM), Dunbar (Jayco AlUla), Van Wilder (Soudal QuickStep), Battistella (Astana), Moniquet (Lotto Dstiny) e Martinez (Groupama FDJ) giusto per ricordare l'attuale top-10. Per la cronaca, oggi non sono previsti abbuoni.
Per quanto riguarda i favoriti al successo odierno: oltre naturalmente ad Almeida, che si gioca più della semplice tappa, annoveriamo il campione del Mondo di specialità Tobias Foss (Jumbo Visma, alla possibile ultima uscita vestito d'iride), il duo Ineos Geraint Thomas e Thymen Arensman, Stefan Bissegger (EF) e attenzione agli italiani Matteo Sobrero e Mattia Cattaneo, che hanno rispettivamente 1'46'' e 1'03'' di ritardo. Potranno inoltre sfoggiare le maglie di campioni nazionali a cronometro: il croato Fran Miholjevic, il sudafricano Stefan De Bod, l'irlandese Ryan Mullen, l'europeo Stefan Bissegger, i già citati Kwiatkowski (Polonia) e Almeida (Portogallo) e un Brandon McNulty from Usa che ha solo 40'' di distacco dalla vetta...
Mohoric, che come Majka e Kwiatkowski sta disputando il Giro di Polonia sulla scia dell'ottima forma mostrata al Tour de France, non è detentore solo della maglia gialla ma anche della biancorossa della classifica a punti. Situazione propiziata dal fatto che la corsa organizzata da Czeslaw Lang è una di quelle in cui ogni vittoria di tappa "vale uguale": in questo caso, 20 punti. Ciò penalizza gli sprinter puri (Tim Merlier, vincitore della prima volata nell'autodromo di Poznan, e Olav Kooij vincitore della quarta nel centro cittadino di Opole, hanno rispettivamente 24 e 19 punti di svantaggio da Mohoric; poco male per il talentuoso "calabrone" olandese, stamattina volato a Glasgow insieme al compagno Van Dijke per i Mondiali) e strizza l'occhio a uomini classifica e "velocisti resistenti". Come il 24enne Van den Berg, in grado di chiudere secondo dietro al connazionale Kooij l'altroieri e sbaragliare la concorrenza dei big l'indomani: sono solo tre le lunghezze che lo separano dal capolista del team Bahrain, e oggi si veste di biancorosso al suo posto. Oggi però, come ben sappiamo, tocca ai cronomen salire di quota, con Almeida che ha 6 punti in meno di Van den Berg e 9 rispetto a Mohoric.
Le altre due maglie distintive sono già state assegnate aritmeticamente.
Quella a pois è del norvegese classe '94 Markus Hoelgaard, che sui GPM cat.1 di ieri l'ha strappata al compagno Jacopo Mosca; il nostro connazionale non è entrato nella fuga e la Lidl Trek è riuscita a tenere la leadership degli scalatori in casa propria, con Hoelgaard che ha preceduto agli scollinamenti il fuggitivo per antonomasia Thomas De Gendt.
Quella blu della combattività, invece, è di Patryk Stosz della nazionale polacca, una selezione di corridori Continental locali: il 29enne Stosz, tesserato per il team Voster, ha sfruttato pienamente le due frazioni per velocisti per fare man bassa di traguardi volanti, ben aiutato dal compagno Norbert Banaszek della Mazowsze Serce Polski.
Queste le dichiarazioni di tre protagonisti prima della crono di Katowice:
MOHORIC
«Non essendo il mio terreno preferito, sarà dura. Vero che vinsi l'argento a cronometro ai Mondiali Juniores nel 2012, quando poi vinsi la prova in linea, ma è una specialità che richiede tanto allenamento specifico e normalmente io la uso per risparmiare energie in vista delle tappe in linea successive: per questo ritengo che Joao e Kwiato abbiano un'occasione d'oro per superarmi. Ciò detto, sento di avere una bella gamba e ho intorno a me una squadra "sul pezzo" quando si tratta di preparare le crono: posso quindi promettere di dare il massimo per difendere la maglia gialla.»
ALMEIDA
«Questa cronometro assomiglia un po' a quella del 2021, quando arrivai secondo dietro a Cavagna. Sarà una crono breve e tecnica in città, sarà importante prendere il ritmo fin dai primi chilometri e avere buone gambe. Spero in un buon risultato.»
FOSS
«Al culmine di una bella settimana in una gara tosta come il Giro di Polonia, la cronometro di oggi presenta un bel percorso ed è il modo ideale per testare le gambe prima dei Mondiali di Glasgow. Nella gara iridata in Scozia sarà però prevista un'ora per coprire la distanza, mentre qui saremo circa venti minuti a tutta, ma alla fine il processo è simile...»
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