Caro Direttore, come d'abitudine, è d'obbligo di prima mattina non solo una scorsa ai principali quotidiani, ma anche ascoltare i vari notiziari radiofonici. Giusto per avere un quadro e il polso della situazione, tentando poi di darne una spiegazione facendo uso del cervello di cui il Padreterno ci ha munito... di serie.
Tra le notizie, ovviamente non disdegno quelle sportive, non foss'altro perchè reputo che anche lo sport sia una manifestazione sociale, ed insieme una sorta di specchio della vita quotidiana, da tenere in debita considerazione.
Mettiamola così: se non ho letto e, soprattutto, se non ho udito ed inteso male, con quel minimo di considerazione che valga a farne ovviamente "notizia".... NON UN CENNO AL CICLISMO.
A parte quanto riportano i "soliti" quotidiani deputati allo sport, comunque sempre in forme e termini prossimi al minimo sindacale rispetto alle paginate dedicate, che so, al dio Pallone, il Ciclismo è davvero ridotto al lumicino.
Meglio tacere - infatti... silenzio assoluto - del "nostro" Ciclismo, dei "nostri" Corridori professionisti. Se vogliamo proprio esagerare, tralasciando aspetti tecnici che sarebbero oggettivamente impietosi, si plaude (ovviamente e giustamente) ad una Maglia a Pois che ritorna in Italia dopo tanti anni, e dopo essere stata indossata da un ..."diavolo" di Corridore che ad avercene così adesso, con pregi e difetti, ci sarebbe veramente da entusiasmarsi.
E sì che, anche in ambito Ciclistico, siamo stati una Nazione che faceva scuola, con Campioni con la C maiuscola rispettati e pure agonisticamente temuti a livello mondiale. Posso dire - e non ho certo remore o timori ad affermarlo e a ribadirlo - che ho visto e vissuto un Ciclismo Italiano fiero e determinato, che non si accontentava di vittorie... estemporanee e che dominava sui più suggestivi e spettacolari palcoscenici internazionali. Spiace dirlo, e me ne scuso con chi avesse a risentirsene o ad offendersi, ma con Vincenzo NIBALI abbiamo... chiuso il libro.
Non voglio certo vivere di ricordi, e tanto meno esercitarmi in paragoni impossibili: è chiedere troppo se, almeno ogni tanto, spendiamo qualche riga in più, o diciamo parole che non siano di mera circostanza per una Disciplina Sportiva bellissima com'è IL CICLISMO?
Consapevole del rischio di quanto auspico, aspetto e spero.
Cordialmente, Fiorenzo Alessi