Dopo la prima tappa con arrivo in salita e la delusione per la mancata battaglia tra i big della corsa, al Giro d'Italia non si riposa. La Terni-Fossombrone propone 207 km e un finale davvero molto impegnativo e spettacolare sui muri delle Marche. La tappa infatti è divisa in due parti: 150 km di avvicinamento alla città di arrivo e quindi circa 60 km di intensi saliscendi attorno all’arrivo stesso con due passaggi in città di cui uno sotto il traguardo.
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Il lungo avvicinamento avviene su strade a scorrimento veloce con alcune gallerie e l’attraversamento di alcuni abitati con i consueti ostacoli alla circolazione come rotatorie, spartitraffico, isole salva-pedoni… Si segnalano in particolare Foligno e Cagli.
Imboccata la Gola del Furlo (strada in buono stato, carreggiata ristretta) si entra nella parte finale con la prima scalata dei Cappuccini (Gpm di 4a categoria) seguita, dopo il passaggio sull’arrivo, dalla scalata del Monte delle Cesane (salita di 2a categoria con punte di pendenza del 18%) che con un ampio giro riporta in zona arrivo prima degli ultimi 10 km con la seconda scalata dei Cappuccini.
La salita dei Cappuccini misura 2.8 km con una serie di tornanti e pendenze sempre sopra il 12% e punte a metà salita del 19%. Dallo scollinamento mancano 5.6 km di cui 4 di discesa veloce a tornanti e gli ultimi 1600 m pianeggianti.
UN OCCHIO AL TERRITORIO
Terni, la città di San Valentino patrono degli innamorati le cui spoglie sono conservate nella Basilica a lui dedicata, è una città rilassante e con un’offerta culturale che spazia dall’Anfiteatro romano allo spazio polifunzionale CAOS sede del Museo di arte contemporanea. A pochi chilometri di distanza è invece il fragore della Cascata delle Marmore a interrompere la pace che aleggia su questi luoghi. Il volo di 165 metri delle acque del fiume Velino è uno spettacolo a cui non rinunciare.
Filo conduttore della giornata sono i sapori eccellenti di Umbria e Marche. Prima di sedersi a tavola bisogna però visitare Spoleto, sede del celebre Festival dei due mondi, dove si ammirano il sontuoso Duomo romanico consacrato a Santa Maria Assunta e la possente Rocca Albornoziana.
A Trevi, nel cuore delle Terre dell’Olio e del Sagrantino si passeggia nel centro medievale costruito a cerchi concentrici, mentre a Foligno si va a colpo sicuro in piazza della Repubblica, fulcro della vita sociale e civile già dal Medioevo sulla quale si affacciano tra gli altri Palazzo Trinci, con all’interno il Museo della Città, il Duomo di San Feliciano con il mirabile portale scolpito nel 1201 e Palazzo Orfini il luogo dove nel 1472 venne stampata la prima edizione della Divina Commedia.
La Rocca Flea di Gualdo Tadino attrae per la sua imponenza, ma una volta varcato il portone d’ingresso si scoprono anche una notevole Pinacoteca e il Museo della Ceramica, che celebra la tradizione artigianale del luogo e i suoi protagonisti mostrando magnifici manufatti. A proposito di lavorazioni artigianali non si può evitare una breve deviazione dal percorso della tappa per recarsi a Fabriano, la città della carta. La fama dei Mastri Chartai fabrianesi risale al XII secolo e la loro abilità è raccontata nel Museo della Carta e della filigrana che ha sede nell’ex Convento di San Domenico. Si cede invece ai piaceri della gola fermandosi ad Acqualagna, nota per i suoi pregiati tartufi che qui si trovano anche d’estate. Eccola, finalmente, Fossombrone posta appena oltre il passaggio nell’emozionante canyon della Gola del Furlo. Le architetture rinascimentali e barocche della cittadina vanno scoperte poco a poco, inoltrandosi senza fretta nelle vie del centro storico o sotto i portici di Corso Garibaldi. La più amata foto ricordo riprende, però, il Ponte della Concordia che attraversa con un unico arco il Metauro.