Il 2023 dell’ultracyclist Omar Di Felice inizia con una nuova avventura estrema invernale. Dopo essere rientrato anticipatamente dall’Antartide ed in attesa di ripartire per quello che sarà il secondo tentativo di traversata del continente più remoto del Pianeta, ha fissato un nuovo obiettivo.
Un’avventura che segna il punto di ripartenza: Omar si troverà ad attraversare una delle regioni più alte e fredde della Terra, il Ladakh. Situata nel nord dell’India, al confine tra Pakistan e Cina la regione è il distretto himalayano che conserva ancora intatto il Buddismo Tibetano tanto da essere soprannominato anche “il Piccolo Tibet dell’India”.
Da sempre regione in cui le condizioni di vita, soprattutto durante i rigidi e nevosi inverni (le strade vengono chiuse quasi completamente e le popolazioni dei villaggi migrano a sud viste le temperature che scendono abbondantemente sotto i -20°C/-30°C) sono ai limiti del proibitivo, il Ladakh, incastonato tra i ghiacciai himalayani, è un ampio deserto d’alta quota i cui passi e valichi superano spesso i 5000 metri di quota.
La quota, le temperature rigide e le condizioni di isolamento, saranno i fattori di maggior difficoltà: Omar partirà da Manali per raggiungere Leh, capitale del distretto, e terminare l’avventura sulla cima del Khardung La, a quota 5359 metri dopo aver scalato alcune vette over-5000 come, ad esempio, lo Shinku-La 5031 m, ed altri valichi oltre i 4000 metri.
La traccia originale prevede 1200 chilometri e oltre 25 mila metri di dislivello ma potrebbe essere soggetta a modifiche in corso: vista la particolarità della regione e, appunto, il suo spopolamento in inverno, le strade non vengono mantenute e le copiose nevicate che stanno contraddistinguendo l’inverno 2023, se da un lato sono una buona notizia per le riserve idriche, dall’altro potrebbero complicare e/o rendere impossibili alcuni transiti innalzando anche il rischio valanghe.
Oltretutto la regione, in quanto posta al confine con la Cina ed alcune aree sensibili, è strettamente controllata e supervisionata dalle autorità militari indiane per cui le comunicazioni potrebbero spesso venir interrotte (in India sono proibite le forme di comunicazione satellitare per motivi politici e di difesa militare) o i percorsi deviati dalla traccia originale.
Durante l’avventura Omar dormirà secondo ciò che si troverà ad affrontare lungo il percorso: talvolta nei villaggi, altre volte nei monasteri, altre ancora nella tenda che avrà con se.
Come già successo per l’avventura himalayana in Nepal, tra Mustang e Campo base dell’Everest, la scelta è ricaduta su una bicicletta che unisca doti di leggerezza e capacità di affrontare sterrati e terreni ghiacciati/nevosi: la Wilier Triestina USMA SLR, nuova mountain bike front suspended, equipaggiata con il gruppo Shimano XTR. A completare il setup le nuovissime ruote con cerchio in alluminio Shimano Deore XT, copertoni offroad chiodati, Sella San Marco Aspide supercomfort short e set di borse da bikepacking Miss Grape.
Nelle occasioni in cui dovrà dormire all’aperto avrà una tenda Ferrino “SOLO” e un Sacco a Pelo Lightec Duvet 1400.
Le giacche UYN, già sviluppate per le avventure in Nepal, Artico e Antartide, e i vari strati di abbigliamento intimo saranno fondamentali per affrontare le lunghe giornate e le esposizioni al freddo e alle quote himalayane.
Per l’alimentazione, tolte le occasioni in cui avrà la possibilità di rifornirsi nei villaggi e nei monasteri che incontrerà lungo il percorso, avrà un set di pasti liofilizzati Real Turmat e una cospicua fornitura di barrette e integratori alimentari Volchem.
Il progetto scientifico - Bike to 1.5°C
Le regioni himalayane sono anche quelle in cui le condizioni estreme, unite ai cambiamenti climatici, stanno rendendo difficile la vita delle popolazioni, portando a una loro veloce desertificazione.
La fusione dei ghiacciai sta portando a una carenza sempre più evidente e drammatica delle risorse idriche: per questo il viaggio sarà anche un’altra tappa del progetto “Bike to 1.5°C”, in collaborazione con Italian Climate Network lanciato durante la COP26 di Glasgow. Proprio in Ladakh si sta facendo fronte alla carenza di scorte idriche attraverso la realizzazione dei cosidetti “Ice Stupa”, accumuli di ghiaccio invernale che dovrebbero mitigare gli effetti della carenza d’acqua in estate.
La gestione della logistica e dei permessi, ottenuti rapidamente e grazie a una rete di contatti che ha permesso di elaborare velocemente la traccia che passerà attraverso alcuni checkpoint controllati dalle autorità indiane, nonché l’eventuale gestione di emergenze è affidata, come ormai da alcuni anni, all’agenzia Viaggi Avventure nel Mondo.
L’avventura partirà da Manali il 22 Febbraio e sarà possibile seguire i progressi sulla Mappa ENDU al seguente LINK (in lavorazione e disponibile dal 21.02) grazie al tracciamento ottenuto con le device Garmin Inreach Mini 2* oltre che sui canali Social Network di Omar che verranno aggiornati compatibilmente con la connettività internet molto limitata nella regione.
A questo LINK il Video Teaser di presentazione dell’avventura
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.