Ci saranno anche loro. Una cinquantina di gitanti. In giacca e cravatta. O in giacca e gonna lunga fino alle caviglie. Con bombette o berretti. Con bici da corsa o da passeggio. Arrampicati, abbarbicati, appollaiati sul tempietto longobardo, di stile corinzio, patrimonio Unesco, sul fiume Clitunno. Tra il 1900 e il 1910.
Il Touring club italiano apre il suo archivio fotografico, e così ci saranno anche loro, quella cinquantina di soci Tci della sezione di Foligno, in una foto emblematica della passione cicloturistica che ancora anima l’Umbria, dalla ciclostorica La Francescana all’Umbria Bike Fest.
Il Tci nacque ciclistico. La bicicletta era, già allora, il modo giusto per guardare e anche vedere, per viaggiare e anche visitare, per vivere e anche abitare. La giusta velocità, o la giusta lentezza. E la pulizia, il silenzio, lo sforzo, l’impegno: tutti giusti. E i primi manuali. Fu Luigi Vittorio Bertarelli a essere illuminato: “In un pomeriggio dell’estate scorsa, durante un mio giro artistico di Perugia, passai alcune ore nella Basilica di San Pietro dei Cassinensi [...] in fondo al coro, ormai così buio in quell’ora prossima al tramonto che i grifoni degli stalli parevan vive immobili chimere, e il frate in tonaca una figura staccata da un affresco e venuto giù a parlarmi, questi mi disse: avete visto l’opera meravigliosa degli umani artefici. Ora guardate quella dell’artefice divino! E spalancò le chiuse imposte di legno di un balconcino. Un colpo di scena! Quel balconcino domina da grande altezza tutta la Valle di Foligno. Il bacino immenso di monti, di vallate, di colli, di paesi, di ville, era tinto dai fuochi del tramonto. Un nastro azzurro, il Tevere, un altro più lungo e più lontano, il Topino, serpeggiavano tra le verdi colline radiose... Scorsi come nel lampo di una visione, la nobiltà del programma del Touring: far conoscere l’Italia agli Italiani. Ebbi una istanza di orgoglio: esser chiamato dal Touring a cooperare al grande scopo!”. Era il 1° febbraio 1899.
All’iniziativa “Archivi Aperti”, all’ottava edizione, dal 14 al 23 ottobre, hanno aderito altri 42 archivi fotografici, enti dalla storia centenaria fino a realtà contemporanee, pubbliche e private, di cui 16 sono nuove adesioni. A Milano e in Lombardia partecipano per la prima volta la Fondazione Corriere della Sera, il Fondo Malerba per la Fotografia, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – Cdec, l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e l’Archivio Fotografico Italiano (Castellanza). In Emilia-Romagna il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – Università di Parma; in Friuli-Venezia Giulia l’Archivio Storico Assicurazioni Generali (Trieste); in Piemonte la Fondazione Sella (Biella); in Trentino l’Archivio Fotografico Storico Provinciale (Trento); in Veneto l’Archivio Cameraphoto Epoche e Archivio Storico Fotografico la Gondola (Venezia). Il tema del 2022 è “Conservare il futuro. Quale design per gli archivi fotografici tra nuove tecnologie e rivoluzione digitale?”. Per informazioni: www.retefotografia.it.
L’Archivio storico Tourin è consultabile anche all’indirizzo www.digitouring.it. In occasione di “Archivi Aperti” il 18 (dalle 11 alle 12) e il 20 ottobre (dalle 15 alle 16) sono previste due visite guidate all’Archivio Tci nella sede di via Tacito a Milano. Posti limitati. Per prenotazioni: archivio@touringclub.it
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