Ieri a Varese sul volto di Alejandro Valverde era dipinto un enorme sorriso. In questi giorni l’abbiamo visto sorridente parecchie volte mentre salutava il pubblico, si concedeva per le tante foto ed era in corsa, ma tutte le volte che si levava gli occhiali i suoi occhi mostravano una grande emozione. Sono le ultime corse per l’embatido, le battute finali di una carriera che l’ha visto raggiungere il tetto del mondo e compiere imprese gigantesche. Ha scelto l’Italia per il grande addio, sabato prossimo al Lombardia dirà arrivederci a tutti i suoi tifosi, ma in questi giorni non ha mai mancato di regalare spettacolo. Giovedì scorso all’Agostoni ha centrato il secondo posto, quarto poi al Giro dell’Emilia e ieri un bellissimo terzo alla Tre Valli Varesine dopo aver combattuto in volata con il vincitore Tadej Pogacar. Per lo spagnolo è arrivato un vero e proprio diamante come premio per la vittoria del trittico lombardo
«Sono molto soddisfatto del mio sprint - ha spiegato Alejandro Valverde -, ieri Tadej Pogacar era nettamente il più forte e Sergio Higuita è più veloce di me. Con la squadra abbiamo provato a tenere chiusa la corsa, insieme alla Uae abbiamo fatto un ritmo incredibile, volevamo arrivare in volata e provare a dare il tutto lì. Nel finale ho detto ad Eric Mas di provare, sabato al Giro dell’Emilia ha fatto un grande numero ed era l’uomo ideale per un attacco da lontano. Ha tentato diverse volte, ma vedendo che non c’era spazio si è messo al mio servizio, negli ultimi chilometri tutta la squadra ha lavorato per me e mi ha portato in un’ottima posizione. Ho rischiato partendo per primo, volevo anticipare Pogacar, alla fine ho chiuso con un grande podio di livello che conferma il mio ottimo stato di forma.»
Alejandro Valverde concluderà la sua carriera con il Lombardia, una corsa che non ha mai vinto, ma che ha sempre sfiorato. A Como si prevedono festeggiamenti e anche un briciolo di emozione, non prima di aver provato l’ultimo e decisivo assalto finale alla classica delle foglie morte. «In questi giorni sto ottenendo degli ottimi risultati, sono molto contento. Sabato il Lombardia sarà una bella sfida, concludere la carriera con una vittoria sarebbe un sogno. Non so se posso essere uno dei favoriti, il percorso è difficile ma mi piace molto e se avrò la gamba buona sarò lì davanti a lottare» dice lo spagnolo confidando che gli piacerebbe combattere un’ultima volta con Vincenzo Nibali, avversario di una vita, ma grande amico. «Sono contento di tutti questi anni insieme a Vincenzo, dentro la corsa siamo stati sempre avversari, ma fuori siamo grandi amici. E’ bello concludere insieme la carriera, prima c’è stata la Vuelta e poi queste corse in Italia, più volte ci siamo fronteggiati, abbiamo condiviso la fatica. Anche lui ha una buona forma e spero che sabato sia della partita per un’ultima battaglia insieme».
Per molto tempo a Varese dopo le premiazioni le persone si sono avvicinate per ringraziarlo, molti del gruppo, massaggiatori, organizzatori, ancora di più i tifosi alcuni dei quali sono cresciuti proprio con le gesta dell’embatido. Qualcuno gli chiede di cambiare idea, altri gli confidano che avrebbero voluto vederlo vincere, ma lui sorridendo ammette che ormai la decisione è presa. «Certe volte mi dico che forse potrei continuare ma ormai non torno più indietro. Preferisco ritirarmi ora facendo risultato e lasciando un bel ricordo di me ai miei tifosi.»
Alejandro è l’ultimo ad arrivare in sala stampa, si è concesso ad ogni singolo tifoso sempre con il sorriso stampato sulla faccia. Ha ancora due anni di contratto con il Team Movistar e molto probabilmente rimarrà nello staff mettendo la sua esperienza a servizio dei più giovani e reinventandosi in un nuovo ruolo. «So già che mi mancherà tutto della mia carriera da professionista - dice infine - ma non abbandonerò mai il ciclismo. Continuerò ad andare in bici, forse in modo più intenso, mi dedicherò alla famiglia, avrò più tempo con gli amici, sicuramente continuerò a pensare e a raccontare le mie avventure in bicicletta».