“Le vite perdute sulle nostre strade sono sempre troppe e troppo spesso sono giovani vite, come quella della promessa del ciclismo azzurro Sara Piffer che è stata travolta da un automobilista in una strada interna in Provincia di Trento.
Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore poco più di un mese fa, prevede rinnovati elementi di tutela anche per chi va in bicicletta, ma evidentemente le sole norme non bastano e questo deve esser chiaro, senza possibilità di equivoco, perché certe tragedie si consumano per i comportamenti delle persone che le regole non le rispettano. Quello che è successo a Sara ci rattrista molto e, tenendo conto delle dinamiche dell’incidente già accertate, m'impegno a fare immediate riflessioni con il collega e vice premier Salvini, insieme al collega Piantedosi, anche ascoltando la famiglia di Sara e la Federciclismo.
La necessaria sicurezza di chi va in bicicletta rappresenta per il Governo motivo d’impegno e preoccupazione in ogni contesto, compreso quello agonistico nel quale restano nella memoria le tragedie di alcuni atleti, dalle quali non sempre sono emerse in modo trasparente, tempestivo ed efficace le responsabilità, come nel caso del giovane Giovanni Iannelli. Mi impegno a dare ulteriori contributi, per individuare ogni possibile inziativa che rafforzi sempre più efficacemente i presidi rispetto al problema della sicurezza stradale per i ciclisti, nell'ambito del tema della sicurezza per tutti”, lo dichiara il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.