Promesso e realizzato. L’incontro pubblico sulla sicurezza nel settore amatoriale, voluto dal’ACSI ciclismo della provincia di Ravenna, con la collaborazione del Gs Progetti Scorta, è andato regolarmente in scena presso l’aula magna della scuola elementare di San Zaccaria, piccola frazione del Comune di Ravenna.
Presenti una quarantina di persone, in rappresentanza di società ACSI del ravennate, forlivesi e riminesi, diversi organizzatori, staffette del Team Scorta e una sparuta rappresentanza di società FCI e UISP.
Assenti completamente i cicloamatori praticanti che, ancora una volta, nonostante la loro passione, il voler “verificare i propri limiti”, parlare di risultati, mettere su internet le tabelle dei loro allenamenti e le performance delle loro prestazioni, scarsa attenzione sembrano prestare invece alla necessità di comprendere come viene allestita e gestita la sicurezza nelle varie gare o manifestazioni. In loro, prevale la cultura della sicurezza del giorno dopo, quella del lamentarsi che non sia stato fatto quanto era necessario o fare causa contro tutti per i danni subiti in una caduta. Si pensi che, da indagine fatta, solo il 33% dei cicloamatori che partecipano alle granfondo sanno dell’esistenza dell’ordinanza di sospensione temporanea del traffico e quindi dello spazio riservato alla competizione, così come il 54% ignora il ruolo delle le scorte tecniche ed il 65% quello degli ASA.
Molto interesse invece da parte degli organizzatori che, grazie alla relazione di Silvano Antonelli, presidente del Gs Progetti Scorta, l’intervento del comandante della Polizia Locale di Ravenna, Dott. Andrea Giacomini e quello dell’Ispettore di Polizia Stradale Massimiliano Curci, hanno potuto recuperare un quadro piuttosto completo di ciò che occorre acquisire e applicare in termini di autorizzazioni, ordinanze, nuovo disciplinare, nonché sapersi relazionare con Enti, Amministrazioni e Forze di Polizia.
Intenso il dibattito che, oltre all’esame della complessa questione delle granfondo, si è per larga parte incentrato sulle manifestazioni cicloturistiche che, seppure pedalate da parte dei ciclisti nel rispetto delle ordinarie norme del codice della strada, determinano comunque molta incertezza sul come gli organizzatori debbano relazionarsi con i vari Enti, questure, ecc., che spesso chiedono cose e garanzie come invece fossero manifestazioni competitive. Fermo restando che, in primo luogo, spetta sempre agli organizzatori rispettare rigorosamente i presupposti di una manifestazione non competitiva, senza equivoci di sorta, avendo cura di considerare in ogni caso l’impatto sulla viabilità ordinaria, l’ordine pubblico e l’occupazione dei luoghi di ritrovo, dandone sempre preventiva comunicazione al Questore secondo l’art. 18 del TULPS.
Tutto sommato una serata molto utile, di cui dare pieno merito al responsabile provinciale ACSI ciclismo, Enrico Monti, che l’ha voluta e che si associa alla disponibilità sua e di Silvano Antonelli di andare anche presso le singole società, per in contrare dirigenti e soci pedalatori, per coltivare insieme i valori di sicurezza, consapevolezza e responsabilità.